Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

Report EFSA/ECDC sull’Antibioticoresistenza: ancora alti i livelli di resistenza nei batteri che provocano infezioni alimentari

The European Union Summary Report on Antimicrobial Resistance in zoonotic and indicator bacteria from humans, animals and food in 2018/2019 (wiley.com) evidenzia come dato più importante che la  Campylobatteriosi e la salmonellosi si confermano infezioni in gran parte resistenti agli antibiotici comunemente usati nell’uomo e negli animali.

 

 

Il rapporto, pubblicato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA ), raccoglie i dati di 28 Paesi europei sui livelli di resistenza agli antibiotici di batteri zoonosici (Salmonella e Campylobacter) isolati da uomo, animali e alimenti, di Escherichia coli commensali utilizzati come indicatori e di Staphylococcus aureus resistenti alla meticillina (Meticillin-Resistant S. Aureus, MRSA) isolati da animali e alimenti.

 

Esplora i dati dell’antibioticoresisitenza in Europa

 

Salmonella
La resistenza di Salmonella ad ampicillina, sulfamidici e tetracicline è risultata alta (>20%) e molto alta (in Italia si tratta del 68-72% di isolati resistenti), mentre la resistenza alle cefalosporine di terza generazione è risultata bassa (<10%). In Italia questa resistenza era <2% negli isolati umani e <5% negli isolati animali.

La resistenza di Salmonella nei confronti della ciprofloxacina, uno degli antibiotici che l’OMS definisce di importanza “critica”, è risultata alta in isolati da avicoli (>20%) e moderata negli isolati umani (<20%).
In Italia e in altri sette Paesi si è assistito a un aumento delle resistenze a questo antibiotico negli ultimi anni, in particolare in S. Enteritidis.

Salmonella


La resistenza nei confronti della colistina è risultata molto bassa negli isolati da animali e alimenti, mentre negli isolati umani, i dati nazionali variano tra 0% e 29% (in Italia è 14%).

Riguardo alla frequenza degli isolati multiresistenti, il 38-43% da suini e il 33-38% da polli (animali vivi e carcasse al macello) degli isolati è risultato resistente a tre o più classi di antibiotici, nelle altre specie le percentuali erano inferiori.
Tra gli isolati di origine umana, il 25% è risultato multiresistente, con picchi del 74% negli isolati di variante monofasica della S. Typhimurium.


Campylobacter

Negli isolati di Campylobacter, provenienti sia da infezioni umane che da animali e alimenti, si sono riscontrate frequenze alte di resistenza a ciprofloxacina e tetracicline.

Campylobacter Flickr,www.microbiologybytes.com

La resistenza all’eritromicina è stata riscontrata con frequenze moderate (<20%) in C. coli e basse (10%) in C. jejuni.


La resistenza combinata a ciprofloxacina ed eritromicina era <10% in C. jejuni e <20% in C. coli isolati da tutte le fonti.

 La multiresistenza ai farmaci, negli isolati di origine umana testati per quattro classi di antimicrobici (fluorochinoloni, macrolidi, tetracicline e aminoglicosidi) è stata complessivamente bassa (<10%) in C. jejuni ma moderata (<20%) in C. coli.

 

Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA)

Il monitoraggio volontario di MRSA negli alimenti e negli animali ha evidenziato la presenza di batteri S. Aureus in carni suine, bovine, avicole (soprattutto tacchini) con percentuali estremamente variabili (fino al 100%).

In alcuni Stati sono stati raccolti campioni anche da animali domestici (cani, gatti, roditori domestici) e sono stati isolati MRSA nelle diverse specie animali con frequenze estremamente variabili.

Staphylococcus. Pixnio – Janice Haney Car et al


La maggior parte dei ceppi MRSA isolati da animali e alimenti era del tipo associato agli allevamenti, definito livestock-associated (LA-)MRSA, appartenenti al complesso clonale CC398.

Un’osservazione significativa include la rilevazione della resistenza al linezolid, un antibiotico utilizzato in medicina umana per il trattamento delle infezioni gravi e/o complicate da S. aureus, in ceppi isolati da suini nel 2019.

 

Alcune conclusioni

L’analisi degli indicatori di risultato definiti per l’AMR negli animali d’allevamento ha evidenziato alcuni progressi con l’aumento della prevalenza di isolati completamente sensibili in 11 Paesi e la riduzione della prevalenza di E. coli produttori di ESBL-/AmpC osservata in 14 Paesi.

Tuttavia in Italia questi progressi non sono stati così evidenti, con andamenti degli indicatori in linea con gli anni precedenti.

 

Fonti:
EFSA
Istituto Superiore di Sanità



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