Economia circolare
In un pianeta che sta facendo i conti con la limitatezza delle sue risorse e della sua capacità di smaltire molte fonti di inquinamento, l’economia circolare riveste un ruolo ormai fondamentale. L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
I principi dell’economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare, fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare” (“take, make, dispose”).
L’economia circolare si inserisce al centro del Green Deal europeo, un grande piano per il rilancio dell’economia sostenibile e per la lotta ai cambiamenti climatici. Parte di questo piano infatti è la gestione ecologica del ciclo dei rifiuti attraverso la promozione dell’economia circolare.
Con l’economia circolare, come si legge sul sito del Parlamento, verrebbero abbattute le emissioni di CO2 stimolando allo stesso tempo la spinta economica con la contestuale creazione di nuove opportunita’ di lavoro.
Il Piano d’azione per l’economia circolare della Commissione europea, 11 Marzo 2020, ha stabilito sette aree essenziali per il raggiungimento dell’obiettivo:
- Plastica
- Tessile
- Rifiuti elettronici
- Cibo e acqua
- Imballaggi
- Batterie e veicoli
- Edifici e costruzioni
E’ bene sottolineare che il concetto di economia circolare supera i confini dell’”economia del riuso” integrando quest’ultima in una visione più vasta e complessa che è quella della gestione della catena del valore in maniera più sostenibile equa e condivisa . Non stupisce quindi che fra gli obiettivi di sviluppo sostenibile lanciati dall’ONU nel 2015 con l’Agenda 2030 compaia al 12° Goal (“Garantire modelli sostenibili di produzione e consumo”) proprio il riferimento all’economia circolare.
Per quanto riguarda l’Italia, un inquadramento generale dell’economia circolare anche in relazione al posizionamento strategico del tema nel nostro paese si trova nel documento “ Verso un modello di economia circolare per l’italia “ che costituisce un tassello importante per l’attuazione della più ampia “Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile” approvata dal Governo Italiano il 2 ottobre 2017.
Una Strategia “Dal produttore al consumatore” per un sistema equo, sano e rispettoso dell’ambiente.
Il 20 maggio 2020 la Commissione Europea ha presentato la strategia dal campo alla tavola
( farm to fork)
La strategia costituisce un nuovo approccio globale al valore che gli europei attribuiscono alla sostenibilità alimentare.
I punti su cui si basa sono i seguenti:
⦁ Costruire una filiera alimentare che funziona per i consumatori, i produttori, il clima e l’ambiente
⦁ Garantire la sostenibilità della produzione e del consumo alimentare
⦁ Assicurare la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare
⦁ Stimolare pratiche sostenibili nei diversi settori della filiera alimentare, implementando l’agricoltura biologica
⦁ Agevolare il passaggio ad una sana e sostenibile alimentazione
⦁ Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari
⦁ Combattere le frodi alimentari
⦁ Implementare la Ricerca, innovazione e tecnologia, gli investimenti
⦁ Promuovere Servizi di consulenza, condivisione di dati e conoscenze, competenza
La transizione verso sistemi alimentari sostenibili rappresenta così un opportunità per tutti gli attori della filiera alimentare dell’UE. In questo contesto, ognuno deve fare la propria parte per assicurare la sostenibilità delle produzioni, sfruttando al meglio le soluzioni basate sulla Natura, sulle tecnologie, sul digitale e sullo spazio, riducendo cosi l’uso di pesticidi e fertilizzanti e degli antimicrobici per gli animali d’allevamento, compresa l’acquacoltura.
Il settore agricolo-zootecnico
Il settore agricolo è responsabile del 10,3 % delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE. Quasi il 70 % proviene dal settore dell’allevamento e consiste di gas a effetto serra diversi dalla Co2 (metano e protossido di azoto)
La Commissione, sempre a sostegno di una transizione verso metodologie che alimentino una maggiore sostenibilità del sistema, agevolerà tra le altre cose la possibilità di inserire norme volte a ridurre la dipendenza da materie prime per mangimi reputate critiche ( ad esempio soia coltivata su terreni disboscati) promuovendo proteine vegetali coltivate nell’UE e materie prime alternative, come gli insetti, alghe e scarti del pesce.
L’etichettatura
La Commissione proporrà un’etichettatura nutrizionale armonizzata obbligatoria da apporre sulla parte anteriore degli imballaggi e svilupperà un quadro per l’etichettatura dei prodotti alimentari sostenibili che copra gli aspetti nutrizionali, climatici, ambientali e sociali dei prodotti.
Le attività dell’Istituto
- Il Progetto “ Go Card”
- La ricerca
- IPIFF
- ICESP
- Il recupero delle aliquote
Fonti:
Commissione europea: Green deal europeo
Link utili:
Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare
Contatti:
Dott.ssa Erminia Sezzi- U.O.T Lazio Nord/Viterbo
Tel 0761/250147
erminia.sezzi@izslt.it
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