EFSA
L’EFSA, nell’ambito della campagna StopASF, in collaborazione con la rete europea ENETWILD, ha predisposto il materiale informativo sulla Peste Suina Africana, dedicato e rivolto in particolare a cacciatori, allevatori e veterinari.
La Peste suina africana (PSA) è una malattia virale causata da un virus della famiglia Asfaviridae. Colpisce suini e cinghiali, risultando altamente contagiosa e spesso letale; non si trasmette agli esseri umani. La circolazione di animali infetti, i prodotti a base di carne di maiale contaminata e lo smaltimento illegale di carcasse sono le modalità più importanti per la diffusione della malattia. Anche gli automezzi o altre attrezzature, abbigliamento contaminati possono rappresentare un veicolo d’infezione.
La malattia è attualmente presente in molti paesi europei (Bulgaria, Estonia, Germania, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Moldavia, Macedonia del Nord, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Ucraina) . Al momento, non esistono vaccini approvati contro la PSA in Europa
L’UE è il più grande esportatore al mondo di carne suina e prodotti a base di carne di maiale e, alla luce degli effetti devastanti che tale malattia può comportare sul settore suinicolo, la prevenzione, l’individuazione e la segnalazione sono fondamentali per arginarne le gravissime conseguenze socio-economiche.
La campagna
La campagna ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare gli allevatori, i veterinari e i cacciatori, anche al fine di velocizzare le eventuali segnalazioni e migliorare la prevenzione della diffusione della malattia.
Il pacchetto” Comunicazione” include differenti materiali divulgativi, che informano sui sintomi della PSA, sulle misure di sicurezza da adottare e su chi contattare in presenza di casi sospetti. Tra questi:
Consulta la pagina dell’EFSA e visiona l’intero Pacchetto ” Comunicazione”:
Fonti:
EFSA
Ministero della Salute
Nel Report dell’ EFSA e dell’ ECDC vengono presentati i risultati del Monitoraggio svoltosi nel 2021 in 27 paesi membri , in 9 ” non – membri ” e nel Regno Unito.
Nel 2021 la prima e la seconda zoonosi maggiormente registrate risultano essere rispettivamente la campylobatteriosi e la salmonellosi, in aumento rispetto a quanto rilevato nel 2020, ma sempre in numero inferiore rispetto agli anni antecedenti il periodo pandemico.
La Listeriosi e l’ infezione da virus West Nile sono risultate essere le cause principali del più alto tasso di ospedalizzazione causata da Zoonosi, associate anche al maggior numero di casi fatali.
La Salmonella si conferma il principale agente responsabile di focolai di origine alimentare, le fonti principalmente imputate sono state uova, ovoprodotti e ” alimenti misti”.
23 sono i focolai causati da Listeria monocytogenes, il numero più alto mai registrato, legato, come si sottolinea sul sito dell’ EFSA, anche ad un maggior ricorso da parte degli esperti scientifici, a tecniche di laboratorio specifiche che consentono una maggiore definizione dei focolai.
Il rapporto presenta poi, come di consueto, i dati relativi ad altri agenti zoonotici e zoonosi, come Mycobacterium bovis/caprae, Brucella, Trichinella, Echinococcosi, Toxoplasmosi, rabbia, febbre A, virus della Valle del Nilo e tularemia.
Fonte : EFSA
Il 7 giugno del 2022 si celebra la quarta giornata mondiale della Sicurezza alimentare: questo il tema proposto “Cibo più sicuro, salute migliore”.
La Giornata rappresenta così un momento di riflessione su un tema di grande importanza: si stima che nel mondo ogni anno circa 600 milioni di persone siano colpite da malattie a trasmissione alimentare, tutto questo va a rappresentare un importante rischio per la salute soprattutto per quelle categorie più fragili, come quella dei bambini o di consumatori appartenenti a fasce socialmente svantaggiate.
Garantire la sicurezza alimentare è così una delle priorità per la salute pubblica: Sistemi efficaci di sicurezza alimentare e di controllo della qualità sono essenziali non solo per salvaguardare la salute e il benessere delle persone, ma anche per promuovere un equo sviluppo economico.
Le iniziative:
Le celebrazioni della Giornata mondiale della sicurezza alimentare 2022 sono state caratterizzate da una serie di iniziative sul tema “Cibo più sicuro, salute migliore” . Tra queste:
- una tavola rotonda, ospitata dall’OMS, dalla FAO e dal Segretariato del Codex.
- una guida pratica, preparata dalla FAO e dall’OMS relativa alla giornata sulla Sicurezza Alimentare.
Nella pagina ufficiale del Codex Alimentarius, è possibile visionare video, materiali divulgativi , ed altre iniziative legate alla Giornata. Per consultazione, cliccare qui.
La campagna:
l’EFSA (European Food Safety Authority) in collaborazione con il Ministero della Salute, in occasione della Giornata, lancia la seconda edizione della campagna di comunicazione #EUChooseSafeFood. Tale iniziativa, si propone di promuovere l’importanza di una corretta educazione alimentare e di aumentare la fiducia del consumatore nel sistema di sicurezza dell’UE
European Food Safety Authority, European Centre for Disease Prevention, Control, European Union Reference Laboratory for Avian Influenza
EFSA Journal Volume 20, Issue 4
(onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/j.efsa.2022.7289)
Tra il 9 dicembre 2021 e il 15 marzo 2022, sono stati segnalati 2.653 riscontri di virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) in 33 paesi dell’UE/SEE e nel Regno Unito nel pollame (1.030), in natura (1.489) e negli uccelli in cattività (133).
I focolai nel pollame sono stati registrati principalmente dalla Francia (609), dove da ottobre 2021 sono stati identificati due cluster spazio-temporali, seguita da Italia (131), Ungheria (73) e Polonia (53).
Questi Paesi rappresentavano insieme 12,8 dei 17,5 milioni di volatili abbattuti negli stabilimenti avicoli colpiti dall’HPAI in questo periodo di riferimento.
Continua…
Il 9 dicembre è stato pubblicato a cura dell’EFSA e dell’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) il Rapporto One Health dell’UE sulle malattie zoonotiche nell’uomo e sulle infezioni veicolate da alimenti nel 2020.
Sono riportati i risultati delle attività di monitoraggio delle zoonosi svolte nel 2020 in 27 Stati membri dell’UE (SM) e 9 non Stati membri, fornendo un quadro delle statistiche sulle zoonosi e sugli agenti zoonotici nell’uomo, negli alimenti, negli animali e nei mangimi.
La campilobatteriosi è stata la zoonosi maggiormente segnalata nell’UE, con 120 946 casi rispetto agli gli oltre 220 000 dell’anno precedente, seguita dalla salmonellosi, che ha interessato 52 702 individui contro gli 88 000 dell’anno precedente.
Il numero di infezioni veicolate da alimenti ha registrato un calo del 47%.
Questo significativo decremento dei numeri dei casi di malattie zoonotiche riferite nell’uomo e di infezioni alimentari (tra il 7% e il 53% a seconda della malattia riferita), principalmente è dovuto a due motivi: la pandemia da COVID-19 e il recesso del Regno Unito dall’UE. Tra i fattori che possono aver causato il calo nelle segnalazioni si evidenziano i mutamenti avvenuti nel ricorso all’assistenza sanitaria, le limitazioni dei viaggi, il blocco degli eventi in presenza, le chiusure dei ristoranti, la quarantena e tutte le altre misure di contenimento come l’uso di mascherine, il distanziamento sociale e la frequente disinfezione delle mani.
La yersiniosi (5 668 casi) è stata la terza zoonosi più segnalata nell’uomo, con 10 volte meno casi segnalati rispetto alla salmonellosi, seguita dalle infezioni da Escherichia coli (STEC) che producono la tossina Shiga (con 4 446 casi) e da Listeria monocytogenes. La listeriosi è stata la quinta zoonosi più segnalata (1 876 casi) e ha colpito soprattutto persone di età superiore a 64 anni.
La listeriosi e le infezioni da virus del Nilo occidentale (West Nile disease) sono state le due malattie con i più alti tassi di mortalità e ricoveri ospedalieri.
La maggior parte delle infezioni da virus del Nilo occidentale contratte in loco sono state riferite in Grecia, Spagna e Italia.
Focolai di malattie alimentari
Nel 2020, 27 Stati membri hanno segnalato 3.086 focolai di origine alimentare (un calo del 47,0% rispetto al 2019) e 20.017 casi umani (un calo del 61,3%).
Salmonella è rimasta l’agente eziologico più frequentemente riportato per le epidemie di origine alimentare.
Le coppie agente/alimento di maggiore preoccupazione risultano: Salmonella in “uova e prodotti a base di uova”; norovirus in “crostacei, molluschi, molluschi e prodotti che li contengono” e L. monocytogenes in “pesce e prodotti ittici”.
Il documento fornisce anche aggiornamenti sulle malattie causate da Mycobacterium bovis, Mycobacterium caprae, Brucella, Trichinella, Echinococcus, Toxoplasma, rabbia, Coxiella burnetii (febbre Q) e tularemia.