polline
L’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana, con il team del laboratorio di Apicoltura, è parte del progetto Better-B, e da 4 anni, con altri 17 partner consorziati, provenienti da 14 paesi europei, coordinati dall’Università di Gent, lavora ad un obiettivo importante: ripristinare l’armonia e l’equilibrio delle api, messo in pericolo dall’attività umana.
Crediamo che la chiave per un’apicoltura resiliente sia sfruttare il potere della natura e porsi domande urgenti e importanti:
- Possiamo prevedere la capacità di carico degli impollinatori sull’ambiente e la competizione con gli impollinatori selvatici?
- La complessità dell’ecosistema può migliorare la resilienza delle api mellifere alle sostanze chimiche?
- Possiamo prevedere gli effetti del cambiamento climatico sull’apicoltura basandosi sulla genetica?
- Quali sono le caratteristiche di una colonia di api Darwiniana (colonia selvatica) e il suo adattamento agli ambienti locali?
- Quali regioni in Europa sono a rischio di diffusione di specie invasive?
- Possiamo progettare nuovi tipi di arnie basati su una termoregolazione interna all’arnia?
Queste le tematiche che verranno presentate e descritte nella Better-B Newsletter.
Nel secondo numero di ottobre 2024, la newsletter di Better-B presenta i progressi nello studio sul rapporto tra piante mellifere e impollinatori, condotto con l’aiuto dei cittadini. Viene evidenziata l’importanza di queste osservazioni per comprendere meglio le dinamiche di condivisione delle risorse floreali.
Numeri arretrati e altre info sul Progetto Better-B
Data: sabato 30 aprile, h 09.30-17.
Sede: in presenza IZS Lazio e Toscana (IZSLT), sede di Roma, via Appia Nuova, 1411;
da remoto tramite piattaforma dell’IZSLT.
Organizzazione: IZS Lazio e Toscana e Gruppo Api Sparse.
Destinatari: apicoltori, veterinari, biologi, chimici, farmacisti, tecnici della prevenzione,
tecnici di laboratorio e altre figure interessate.
ECM: 5 crediti.
Iscrizione: tramite il Portale della Formazione dell’IZS Lazio e Toscana entro il 27 aprile; il 28 aprile la segreteria
comunicherà l’esito della ammissione e il link per collegarsi alla piattaforma.
N. massimo in presenza: 30 (specificare per mail – formazione@izslt.it – questa opzione)
N. massimo da remoto: 50
Criteri di selezione: data iscrizione. Priorità per gli apicoltori e per chi opera in apicoltura.
“Considerazioni sull’Apicoltura nell’Alto Lazio Viterbese”.
17 novembre. Montefiascone, Rocca dei Papi, Piazza Urbano V.
Programma
Destinatari: apicoltori, veterinari, tecnici della prevenzione, tecnici di laboratori, altri operatori del settore.
N. 3 crediti. Partecipazione gratuita.
Iscrizione tramite Portale della Formazione IZS Lazio e Toscana.
Siamo al IV anno dell’appuntamento di novembre a Montefiascone su tematiche di attualità in apicoltura, con particolare riferimento alla realtà dell’Alto Lazio Viterbese, dove la pratica apistica e l’attenzione dei servizi veterinari sono sempre attive.
Si susseguiranno interventi di relatori del mondo universitario, della ASL del territorio, dell’IZS Lazio e Toscana e di ISPRA su tematiche quali il polline e l’impollinazione, le contaminazioni da fitofarmaci, la Varroa e la Vespa velutina.
Tra le diverse tipologie di analisi condotte dall’Unità Operativa di Apicoltura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana “M. Aleandri” viene eseguita anche l’analisi melissopalinologica sul miele, alimento che le api elaborano a partire dal nettare raccolto sui fiori.
Cosa è l’analisi melissopalinologica, a cosa serve
Si tratta di un’analisi microscopica effettuata sul miele che permette di osservare quale polline è presente in esso e in che quantità; nel miele rimane infatti traccia del polline proveniente dai fiori visitati dalle api.
Il fine è quello di comprendere la sua ”origine botanica” (cioè dal nettare di quali fiori proviene e se ci troviamo di fronte ad un miele monoflora, millefiori o di melata) e la sua”origine geografica” (cioè da quale area geografica proviene).
Ciò permette in primo luogo di valorizzare il nostro campione anonimo di miele, che viene in questo modo caratterizzato individuando le essenze botaniche ed il paesaggio naturale di provenienza, responsabili delle sue particolari composizione, contenuto pollinico, colore, odore e aroma.
L’analisi melissopalinologica effettuata dall’istituto è di tipo “qualitativo”: dopo centrifugazione di una soluzione di miele i granuli di polline e gli elementi indicatori di melata sono osservati, identificati e contati al microscopio su un vetrino. Lo spettro pollinico che si ottiene viene interpretato tenendo conto dei tipi pollinici riscontrati, della loro quantità, delle loro associazioni e della quantità di indicatori di melata rinvenuti, confrontando questi risultati con le caratteristiche organolettiche e fisico chimiche del campione di miele in esame.
Espressione dei risultati |
|
polline dominante |
>45% |
polline di accompagnamento |
16-45% |
polline isolato importante |
3-15% |
polline isolato |
<3% |
Cosa fa l’IZS Lazio e Toscana
L’Unità Operativa di Apicoltura ha eseguito, dal 2010 ad oggi, analisi melissopalinologiche per l’origine botanica su campioni di miele provenienti soprattutto dagli apiari di apicoltori professionisti ed hobbisti del Lazio e della Toscana, ma anche da altre regioni d’Italia e dall’estero.
Le analisi sono state effettuate nell’ambito di autocontrollo, controlli ufficiali, ricerche e progetti.
Attualmente sta portando avanti un Piano Regionale di Monitoraggio per la verifica della denominazione di vendita ed origine del miele.
L’analisi melissopalinologica per l’origine geografica può essere effettuata anche sulla pappa reale per accertarne la provenienza italiana od estera.
L’identificazione botanica inoltre può essere eseguita sulle pallottole o sulle scorte di polline, con valutazione quantitativa del raccolto delle api.
Le analisi vengono eseguite partecipando a dei Ring Test che permettono al personale di laboratorio, già formato attraverso appositi corsi ed esami, di verificare annualmente la propria preparazione.
DOSSIER FOTOGRAFICO