Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

8° Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare

Stop food waste. One health, one planet è il tema scelto per l’8° Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare che mette al centro la salute dell’uomo e dell’ambiente.
Nel 2021 l’attenzione si concentrerà sul nuovo decennio tenendo in primo piano gli Obiettivi di Sostenibilità indicati nell’Agenda Onu 2030.
La principale causa di spreco alimentare è la sovrapproduzione di eccedenze. Ad ogni incremento di fabbisogno, corrisponde un aumento maggiore di offerte e consumi, innescando la crescita dello spreco.La Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare ricorre dal 2014 quando, su iniziativa dell’agroeco­nomista Andrea Segrè, coordinatore del Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco Ali­mentare (PINPAS) del Ministero dell’Ambiente, furono convocati gli Stati Generali della filiera agroalimentare italiana.
Rappresenta un momento per focalizzare l’attenzione sulla questione anche attraverso la diffusione dei dati da parte dell’Osservatorio nazionale Waste Watcher.
Andrea Segrè sottolinea l’importanza del monitoraggio dei comportamenti; la svolta culturale per la riduzione dello spreco alimentare, richiede innanzitutto consapevolezza.

Gli effetti del Lockdown sullo spreco alimentare

Il patto degli italiani col cibo è probabilmente una delle conquiste più significative del lockdown; il cibo come scelta più consapevole per la propria salute e il benessere: lo conferma il report di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability (su rilevazione Ipsos.)
“L’Italia del covid prosciuga lo spreco e rilancia per lo sviluppo sostenibile: nel 2020 finiscono nella spazzatura solo 27 kg di cibo a testa (529 grammi a settimana), quindi l’11,78% in meno (3,6 kg) rispetto al 2019. Questo significa oltre 222.000 tonnellate di cibo “salvato” dallo spreco in Italia (per la precisione, 222.125 tonnellate) e un risparmio di 6 € pro capite, ovvero 376 milioni € a livello nazionale, in un anno intero. In peso, significa che nel 2020 sono andate sprecate, in Italia, 1.661.107 tonnellate di cibo in casa e 3.624.973 tonnellate se si includono le perdite e gli sprechi di filiera (dati Waste Watcher International/ DISTAL Università di Bologna per campagna Spreco Zero e rilevazioni Ipsos.”

In base ad un indagine dell’ OERSA (Osservatorio sulle Eccedenze, sui Recuperi e sugli Sprechi Alimentari)  del CREA Alimenti e Nutrizione è aumentato il consumo di alimenti sani, verdura ( il 33%), frutta( il 29%), legumi ( il 26,5%), acqua (il 22%), olio extravergine d’oliva (il 21,5% ). Il 44,5% ha ammesso di aver mangiato più dolci e il 16% di aver bevuto più vino.
Gli intervistati hanno adottato abitudini ecosostenibili (fare la raccolta differenziata 86%, conservare e consumare alcuni alimenti acquistati in eccesso 83%, oppure mangiare tutto, inclusi gli avanzi 80%).

L’esperienza IZSLT

L’istituto dal 2015 ha adottato “buone pratiche di recupero e donazione ” regolamentate da protocolli d’intesa. Le  aliquote integre di carne e pesce analizzate nei nostri  laboratori  vengono donate  con obiettivi solidali e ambientali,   evitare lo spreco di risorse alimentari a favore delle associazioni socio assistenziali e ridurre la quantità di rifiuti speciali da smaltire.  Vai alla notizia completa

 

Fonti:

Sprecozero

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