One Health
Sabato 28 ottobre, presso l’Aula Zavagli dell’Istituto, sono state presentate le tesi degli studenti del Master One Health in Sanità Pubblica.
Questa giornata rappresenta la conclusione di un progetto nato dalla collaborazione tra l’Università di Pisa, l’Università di Roma Tor Vergata e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana. L’iniziativa è stata avviata il 23 gennaio 2023 ed è stata caratterizzata da un intenso calendario di attività. Durante questo periodo, la didattica in aula è stata integrata da moduli di formazione sul campo e attività pratiche.
Il Master ha coinvolto docenti qualificati provenienti da diverse professioni del settore, che hanno condiviso un lungo percorso di apprendimento con gli studenti, mirato a promuovere l’approccio “One Health”.
La giornata del 28 ottobre, dedicata alla presentazione dei progetti di tesi, ha rappresentato un momento molto importante per i partecipanti al master, che hanno condiviso il risultato del loro impegno, le conoscenze acquisite e ottenendo pertanto il titolo di Master in One Health in Sanità Pubblica.
Giornata finale master One Health
La diffusione delle Zoonosi è riconosciuta come causa predominante delle malattie infettive emergenti e come responsabile principale delle recenti pandemie. Il Gruppo multidisciplinare di esperti di alto livello One Health (OHHLEP) ha recentemente pubblicato un documento nel quale si sottolinea la necessità di ridurre il rischio di insorgenza di malattie zoonotiche attraverso migliori misure di prevenzione, promuovendo così un approccio più efficiente di contrasto alla diffusione di tali malattie.
Gli sforzi per arginare le epidemie vengono solitamente messi in campo per contenere focolai già in atto, diverso sarebbe se le risorse fossero dedicate alla riduzione dei rischi direttamente alla fonte.
Il Quadripartito, ( FAO, OMS, UNEP e WOAH) accoglie con favore l’appello dell’OHHLEP nel sollecitare e promuovere la prevenzione, allineare le strategie, colmare le lacune esistenti a Sistema al fine di evitare lo spillover zoonotico.
Prevenire il passaggio di agenti patogeni dagli animali all’ uomo significherebbe spostare il paradigma da “ reattivo a proattivo” , in un approccio One Health, prendendo in considerazione così anche tutta una serie di fattori più generali, che vanno dal cambiamento climatico alle pratiche di base per la saute umana , animale e al benessere degli animali.
Tale approccio, non solo aiuterebbe a prevenire nuove epidemie e pandemie, ma fornirebbe anche significativi benefici economici, sociali e ambientali, tra i quali ad esempio quello della riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra.
Fonte: WOAH
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 2019, ha ufficialmente introdotto la “Giornata internazionale della Consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari” che dal 2020 viene celebrata il 29 settembre.
Questa giornata intende sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di ridurre le perdite e gli sprechi alimentari, per realizzare un cambiamento trasformativo a vantaggio della salute delle persone e del pianeta.
Il tema dello spreco, della povertà alimentare è seguito dall’IZS Lazio e Toscana da diversi anni. Era il 2014 quando presso la sezione di Pisa partendo proprio dall’esigenza etica di limitare gli sprechi, si iniziò a lavorare sull’idea di recuperare quelle che in termine tecnico si definiscono aliquote integre, ovvero i campioni di carne e di pesce refrigerato o congelato, acquisite dalle autorità sanitarie, ma non utilizzate per le analisi e nel rispetto di tutti i parametri della sicurezza alimentare, destinarle ad enti socio assistenziali.
Il progetto di solidarietà si concretizzò in via sperimentale a Pisa nel 2015, nel 2016 fu esteso anche alla Sezione di Firenze, il totale delle donazioni in quei primi due anni fu di 400 kg di carni e prodotti della pesca congelati alla Caritas di Pisa, ed oltre 1000 kg all’omologa di Firenze.
Dal 2017, considerati i risultati positivi raggiunti, il Ministero della Salute con la Direzione Generale Sanità e farmaci veterinari estese il modello a tutto il territorio nazionale nei protocolli di “etica e solidarietà degli IIZZSS nel recupero e ridistribuzione delle aliquote di alimenti sottoposte ad analisi con esito favorevole”. (Nota Prot. 0017687- 26/7/2017)
La realizzazione del progetto su scala nazionale consente dunque di recuperare ingenti quantitativi di cibo a fini di solidarietà sociale, offrendo altresì il vantaggio di abbattere i costi di smaltimento e distruzione delle aliquote di alimenti perfettamente salubri con riduzione dell’impatto sull’ambiente e dello spreco alimentare.
Ognuno di noi è responsabile e deve impegnarsi nei piccoli gesti quotidiani con l’obiettivo di ridurre al minimo gli sprechi.
La giornata è stata istituita allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’impatto di questa malattia sull’uomo e gli animali. La rabbia è una malattia infettiva sostenuta da un virus, è una zoonosi, si trasmette all’uomo attraverso il contatto con la saliva di animali infetti.
La rabbia può essere controllata attraverso strategie di eradicazione e di prevenzione dell’infezione, con la vaccinazione degli animali e delle persone esposte al rischio.
La prevenzione più efficace al controllo della rabbia implica l’approccio One Health, che significa promuovere una collaborazione tra i settori umano, animale e ambientale.
Tutte le persone che vengono a contatto con animali sospetti di rabbia, sia in vita che morti, devono adottare delle misure di protezione idonee ed i prelievi per la diagnosi devono essere effettuati da personale autorizzato.
Per approfondimenti visita la nostra pagina “La rabbia”
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), collaborano da tempo per essere pronti nel prevenire, prevedere, rilevare e rispondere alle minacce per la salute globale e promuovere uno sviluppo sostenibile.
In quest’ ottica di integrazione raccolgono la nuova definizione operativa di ONE HEALTH proposta dal loro comitato consultivo OHHLEP (One Health High Level Expert Panel), costituito da esperti di alto livello nei diversi settori politici e scientifici mondiali inerenti il tema del ONE HEALTH.
Questa la definizione elaborata dal gruppo di esperti:
One Health è un approccio integrato e unificante che mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi. Riconosce che la salute degli esseri umani, degli animali domestici e selvatici, delle piante e dell’ambiente in generale (compresi gli ecosistemi) sono strettamente collegati e interdipendenti. L’approccio mobilita più settori, discipline e comunità a vari livelli della società per lavorare insieme per promuovere il bene -essere e affrontare le minacce alla salute e agli ecosistemi, affrontando nel contempo la necessità collettiva di acqua, energia e aria pulite, cibo sicuro e nutriente, intervenendo sui cambiamenti climatici e contribuendo allo sviluppo sostenibile.
L’ OHHLEP ha sollevato per primo l’ importanza di introdurre una definizione completa di One Health, allo scopo di promuovere una comune comprensione di quello che concerne l’ applicazione del suo approccio in tutti i settori e aree di competenza.
Il proseguio di attività specialistiche previste nei settori come salute, cibo, acqua, energia e ambiente si assocerà ad una collaborazione tra le diverse discipline al fine di proteggere la salute globale, affrontando sfide sanitarie come la diffusione di zoonosi emergenti e della resistenza antimicrobica, promuovendo nel contempo la conservazione e la tutela dell’ ecosistema.
L’ approccio adottato si può applicare su più livelli (regionale, nazionale, comunitario, globale) e si basa su più elementi come governance, comunicazione, collaborazione e coordinamento condivisi ed efficaci.
Come riportato sul sito dell’ OIE, il Tripartito ( FAO, OIE, OMS) e l’UNEP continueranno a coordinare e implementare le attività in linea con lo spirito della nuova definizione OHHLEP di One Health.
Fonte:
https://www.oie.int/en/tripartite-and-unep-support-ohhleps-definition-of-one-health/