Ricerca scientifica – Pubblicazione “Genetic diversity of Theileria equi and Babesia caballi infecting horses of Central-Southern Italy and preliminary results of its correlation with clinical and serological status”
I ricercatori del Centro di Referenza Nazionale per le malattie degli equini dell’IZS Lazio e Toscana, in collaborazione con colleghi di altre istituzioni scientifiche , hanno recentemente pubblicato l’articolo
Genetic diversity of Theileria equi and Babesia caballi infecting horses of Central-Southern Italy and preliminary results of its correlation with clinical and serological status
G. Manna a,⁎, A. Cersini a, R. Nardini a, L. Elisa B. Del Pino b, V. Antognetti a, M. Zini a, R. Conti a, R. Lorenzetti a, V. Veneziano c, G. L. Autorino a, Maria TeresaScicluna a
a Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle regioni Lazio e Toscana, Via Appia Nuova 1411, 00178, Rome, Italy
b Complutense University of Madrid, Madrid, Spain
c Department of Veterinary Medicine and Animal Productions, University of Naples Federico II, Via F. Delpino, 1, 80137, Naples, Italya
Ticks and Tick-borne Diseases 9 (2018) 1212–1220
Abstract (traduzione dall’inglese)
Babesia caballi e Theileria equi, patogeni trasmessi dalle zecche e responsabili della piroplasmosi equina, infettano la famiglia degli Equidi in cui causano significativi danni sanitari ed economici. Inoltre, la piroplasmosi equina è inclusa nell’elenco delle malattie soggette a notifica da parte del World Organization for Animal Health (OIE) con la possibilità di limitazioni della movimentazione per i soggetti positivi.
Nello studio sono stati esaminati trentanove campioni di sangue intero con EDTA raccolti nel 2013 e 2014 da cavalli sintomatici e asintomatici dell’Italia Centro-Meridionale, scelti per la loro forte positività alle Real Time (RT) PCR aventi target nel gene del 18S rRNA e specifiche per ogni piroplasma e/o perché risultavano avere esiti discordanti ELISA sierologici/18S rRNA RT-PCR.
Su tutti i campioni è stata inoltre eseguita una nested PCR che amplifica la regione ipervariabile V4 del gene 18S rRNA di entrambi i piroplasmi.
Campioni di T. equi positivi sono stati anche analizzati con una PCR avente come target il gene dell’antigene 1 del merozoita (EMA-1). Le sequenze ottenute sono state trenta per T. equi, 25 delle quali per la regione ipervariabile V4 del gene 18S rRNA e 13 per il gene EMA-1, con otto campioni positivi per entrambi i target, mentre sono state ottenute solo sei sequenze del gene 18S rRNA per B. caballi.
Dall’analisi filogenetica si è ottenuto che: le sequenze del gene 18S rRNA della T. equi costituiscono tre cluster, A (15), B (9) e C (1) così come sono tre cluster delle sequenze di B. caballi, A (1), B1 (3) e B2 (2). Le sequenze per il gene EMA-1 di T. equi costituiscono due cluster: A (11) e in B (2).
Similmente ad altri autori, il nostro studio conferma che, sia per le sequenze di T. equi che di B. caballi, la variabilità genetica non è associata al luogo di isolamento.
Utilizzando il test esatto di Fisher abbiamo valutato l’associazione tra cluster filogenetici del gene 18S rRNA della T. equi e ciascuna delle seguenti variabili: segni clinici, risultati discordanti di ELISA sierologica/18S rRNA RT-PCR e negatività per T. equi EMA-1. I diversi gruppi sono risultati statisticamente correlati rispetto alla presenza di segni clinici (meno presenti nel gruppo B), alla negatività ELISA/positività 18S rRNA RT-PCR (più campioni sieronegativi nel gruppo B). Nessuna analisi statistica è stata eseguita per il B. caballi in quanto il numero di sequenze disponibili era insufficiente e per le sequenze EMA -1 quasi tutte raggruppate nello stesso cluster.
I risultati ottenuti forniscono ulteriori informazioni sulle sequenze di T. equi e B. caballi che potrebbero anche essere utilizzate per verificare le prestazioni dei metodi sierologici e di diagnostica molecolare.
Articolo completo: https://authors.elsevier.com/a/1XKby,gioayF5e