sanità pubblica
La giornata è stata istituita allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’impatto di questa malattia sull’uomo e gli animali. La rabbia è una malattia infettiva sostenuta da un virus, è una zoonosi, si trasmette all’uomo attraverso il contatto con la saliva di animali infetti.
La rabbia può essere controllata attraverso strategie di eradicazione e di prevenzione dell’infezione, con la vaccinazione degli animali e delle persone esposte al rischio.
La prevenzione più efficace al controllo della rabbia implica l’approccio One Health, che significa promuovere una collaborazione tra i settori umano, animale e ambientale.
Tutte le persone che vengono a contatto con animali sospetti di rabbia, sia in vita che morti, devono adottare delle misure di protezione idonee ed i prelievi per la diagnosi devono essere effettuati da personale autorizzato.
Per approfondimenti visita la nostra pagina “La rabbia”
Ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana in collaborazione con la ASL Roma 3 ed il Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università La Sapienza di Roma, hanno recentemente descritto due differenti presentazioni dell’infezione da Dirofilaria repens in cani fratelli di razza Pastore maremmano.
L’articolo è stato pubblicato sulla rivista “Parasitology Research”.
Nel primo cane è stata rilevata, in sede di castrazione, una femmina adulta di D. repens a livello del testicolo. Entrambi i testicoli risultavano normali per forma e dimensioni. L’animale presentava microfilarie circolanti e marcata eosinofilia periferica.
Il secondo soggetto mostrava invece una dermatite acuta umida (hot spot, dermatite piotraumatica) sul fianco e microfilarie circolanti in assenza di alterazioni dei parametri di laboratorio.
Entrambi i casi sono stati confermati tramite PCR e sequenziamento.
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Test di Knott modificato: microfilare di D. repens.
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Test di Knott modificato: microfilare di D. repens.
Gli animali sono stati trattati con applicazioni mensili di moxidectina 2.5% e imidacloprid 10%/kg. Al termine del trattamento i parametri clinici e di laboratorio di entrambi i soggetti sono rientrati nella norma.
I due cani non hanno mostrato recidive durante il periodo di osservazione post-trattamento, come confermato anche dalla negatività al test di Knott modificato e alla PCR.
Gli autori concludono che nelle aree endemiche sia opportuno:
- ispezionare con attenzione ed incidere i testicoli rimossi in sede di castrazione, in quanto D. repens può essere presente senza determinare variazioni significative di forma e di volume;
- includere anche D. repens tra le diagnosi differenziali di eosinofilia periferica.
- considerare anche D. repens tra le cause di lesioni cutanee accompagnate da prurito, come la dermatite acuta umida. Il rilievo del parassita in queste lesioni tramite esame citologico, istologico o ecografia confermerà il sospetto diagnostico.
In caso di assenza o mancato accertamento di D. repens non è comunque possibile escludere il suo ruolo nella genesi del prurito. I parassiti, infatti, possono innescare la reazione pruriginosa e poi spostarsi altrove, indurre reazioni immunologiche-allergiche o rilascio di tossine provocando così il prurito
- sottoporre tutti cani ad adeguata profilassi nei confronti di D. repens.
Nelle aree non endemiche, tutti gli animali provenienti da aree endemiche dovrebbero essere testati nei confronti del parassita tramite test di Knott modificato e PCR.
E’ necessario compiere ulteriori sforzi per mettere a punto test rapidi al fine di individuare precocemente i soggetti infetti e limitare in questo modo la diffusione di questa zoonosi.
Visualizza l’articolo:
Barlozzari G, Felice T, Salvato L, Conti R, De Liberato C, Furzi F, Gabrielli S, Scarpulla M. Usual or unusual presentations of Dirofilaria repens in two sibling dogs: a case report. Parasitol Res. 2020 Oct 20 : 1–7. doi: 10.1007/s00436-020-06926-7 [Epub ahead of print]