salmonellosi
Un focolaio causato da Salmonella Typhimurium monofasica sta evolvendo rapidamente in otto paesi dell’UE/SEE (Spazio Economico Europeo) e nel Regno Unito.
All’8 aprile 2022 sono stati segnalati 142 casi, principalmente tra bambini di età inferiore ai 10 anni.
Il primo è stato identificato nel Regno Unito il 7 gennaio 2022. Dal 17 febbraio 2022 sono stati identificati casi anche in altri paesi europei.
L’epidemia è caratterizzata da una percentuale insolitamente alta di bambini ricoverati in ospedale, alcuni con sintomi clinici gravi come diarrea sanguinolenta.
Sulla base di interviste con pazienti e studi epidemiologici analitici iniziali, sono stati identificati specifici prodotti a base di cioccolato come la probabile via di infezione.
L’epidemia è stata collegata a una fabbrica ad Arlon, in Belgio.
Continua
Il 9 dicembre è stato pubblicato a cura dell’EFSA e dell’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) il Rapporto One Health dell’UE sulle malattie zoonotiche nell’uomo e sulle infezioni veicolate da alimenti nel 2020.
Sono riportati i risultati delle attività di monitoraggio delle zoonosi svolte nel 2020 in 27 Stati membri dell’UE (SM) e 9 non Stati membri, fornendo un quadro delle statistiche sulle zoonosi e sugli agenti zoonotici nell’uomo, negli alimenti, negli animali e nei mangimi.
La campilobatteriosi è stata la zoonosi maggiormente segnalata nell’UE, con 120 946 casi rispetto agli gli oltre 220 000 dell’anno precedente, seguita dalla salmonellosi, che ha interessato 52 702 individui contro gli 88 000 dell’anno precedente.
Il numero di infezioni veicolate da alimenti ha registrato un calo del 47%.
Questo significativo decremento dei numeri dei casi di malattie zoonotiche riferite nell’uomo e di infezioni alimentari (tra il 7% e il 53% a seconda della malattia riferita), principalmente è dovuto a due motivi: la pandemia da COVID-19 e il recesso del Regno Unito dall’UE. Tra i fattori che possono aver causato il calo nelle segnalazioni si evidenziano i mutamenti avvenuti nel ricorso all’assistenza sanitaria, le limitazioni dei viaggi, il blocco degli eventi in presenza, le chiusure dei ristoranti, la quarantena e tutte le altre misure di contenimento come l’uso di mascherine, il distanziamento sociale e la frequente disinfezione delle mani.
La yersiniosi (5 668 casi) è stata la terza zoonosi più segnalata nell’uomo, con 10 volte meno casi segnalati rispetto alla salmonellosi, seguita dalle infezioni da Escherichia coli (STEC) che producono la tossina Shiga (con 4 446 casi) e da Listeria monocytogenes. La listeriosi è stata la quinta zoonosi più segnalata (1 876 casi) e ha colpito soprattutto persone di età superiore a 64 anni.
La listeriosi e le infezioni da virus del Nilo occidentale (West Nile disease) sono state le due malattie con i più alti tassi di mortalità e ricoveri ospedalieri.
La maggior parte delle infezioni da virus del Nilo occidentale contratte in loco sono state riferite in Grecia, Spagna e Italia.
Focolai di malattie alimentari
Nel 2020, 27 Stati membri hanno segnalato 3.086 focolai di origine alimentare (un calo del 47,0% rispetto al 2019) e 20.017 casi umani (un calo del 61,3%).
Salmonella è rimasta l’agente eziologico più frequentemente riportato per le epidemie di origine alimentare.
Le coppie agente/alimento di maggiore preoccupazione risultano: Salmonella in “uova e prodotti a base di uova”; norovirus in “crostacei, molluschi, molluschi e prodotti che li contengono” e L. monocytogenes in “pesce e prodotti ittici”.
Il documento fornisce anche aggiornamenti sulle malattie causate da Mycobacterium bovis, Mycobacterium caprae, Brucella, Trichinella, Echinococcus, Toxoplasma, rabbia, Coxiella burnetii (febbre Q) e tularemia.
A partire dal gennaio 2019 in Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia circa 121 persone sono state colpite da salmonellosi, a seguito del consumo di prodotti a base di sesamo come tahini e halva importati dalla Siria.
Diversi sono i tipi di Salmonella collegati all’epidemia: S. Mbandaka, S. Havana, S. Orion, S. Amsterdam, S. Senftenberg e S. Kintambo.
I prodotti alimentari erano sigillati e pronti al consumo, il che suggerisce che la contaminazione sia avvenuta prima del loro arrivo sul mercato europeo.
Misure di controllo sui lotti interessati sono state messe in atto sin dall’agosto 2020. Tuttavia alcuni casi sono stati segnalati ancora nel settembre 2021. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i prodotti erano a lunga scadenza e sono stati conservati in case private.
Gli scienziati dell’EFSA e dell’ECDC hanno concluso che sussiste tuttora nell’UE/SEE il rischio di nuove infezioni da Salmonella legate a questi prodotti.
Multi-country outbreak of multiple Salmonella enterica serotypes linked to imported sesame-based products
Il Ministero della Salute, Direzione Generale Sanità Animale e farmaci veterinari ha emanato
il Piano nazionale di controllo delle salmonellosi negli avicoli 2019-2021 (PNCS).
Il documento prescrive l’adozione di misure “adeguate ed efficaci di individuazione e di controllo delle salmonelle potenzialmente responsabili di zoonosi a livello di produzione primaria”.
Lo scopo è la riduzione della prevalenza e del pericolo per la sanità pubblica.
Le attività di controllo del PNCS sono finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo comunitario di riduzione della prevalenza dei sierotipi di Salmonella rilevanti per la salute pubblica che è pari:
– All’1% o meno per i gruppi di riproduttori e di polli da carne Gallus gallus e per i tacchini da riproduzione e da ingrasso;
– Al 2 % o meno per i gruppi di ovaiole in deposizione.
Tra le modifiche di questo piano si fa riferimento alla trasmissione di isolati al Centro di Referenza Nazionale per l’Antibioticoresistenza (CRN-AR) e all’analisi del profilo di antibioticoresistenza.
I controlli devono completarsi entro il 31 dicembre di ogni anno.
Testo Piano nazionale di controllo delle salmonellosi negli avicoli 2019-2021
Report dell’Unione Europea sui trend e sulle fonti delle zoonosi (malattie trasmissibili dagli animali all’uomo), degli agenti zoonotici e delle tossinfezioni alimentari nel 2017
Questo documento dell’EFSA (European Food Safety Authority) e del ECDPC (European Centre for Disease Prevention and Control) riporta i dati del monitoraggio delle zoonosi in 37 paesi Europei, 28 membri della UE e nove non membri, relativo al 2017
Campylobacteriosi
Risulta la zooonosi più frequentemente riportata e il suo trend è aumentato sino al 2008, per poi stabilizzarsi dal 2013 al 2017.
Nel 2017 si registra una lieve flessione dei casi umani rispetto al 2016.
La più alta percentuale è stata rilevata nella carne di pollo (37,4%) e in quella di tacchino (31,5%).
Salmonellosi
Sono stati notificati 19,7 casi per 100,000 abitanti, con un leggero decremento (2.9%) rispetto al 2016.
Le cinque sierovarianti segnalate con maggior frequenza, sono, in ordine decrescente S. Enteritidis, S. Typhimurium, monophasic S. Typhimurium, S. Infantis and S. Newport.
La riduzione di casi umani di salmonellosi riscontratosi dal 2008, è terminato nel periodo 2013-2017 e la proporzione di episodi da Salmonella Enteritidis è aumentata, per lo più a causa di un paese membro che ha iniziato a riportare i dati relativi ai sierotipi.
I dati inerenti gli alimenti e gli animali dimostrano che S. Enteritidis è principalmente associata alle galline ovaiole e ai polli da carne.
La prevalenza di seriovarianti di Salmonella nelle galline da riproduzione, nelle galline ovaiole, nel broilers e nei tacchini da carne è sostanzialmente invariata o livemente diminuita nel 2017, comparato con il 2016, mentre è leggermente aumentata nei tacchini da riproduzione, responsabile S. Typhimurium
Listeriosi
La listeriosi è stata la zoonosi più grave, con i più alti tassi di ospedalazzazione e mortalità.
Nel 2017 i casi di listeriosi sono lievemente diminuiti: sono state segnalate 2480 infezioni contro le 2509 del 2016.
Tuttavia negli ultimi cinque anni la tendenza è stata in aumento.
La fascia di popolazione più colpita dalla malattia nel 2017 è stata quella degli anziani, in particolare i soggetti di oltre 84 anni. In questa fascia di età il tasso di mortalità era del 24%; globalmente nell’UE l’infezione è stata fatale per uno ogni 10 pazienti.
I più alti livelli di L. monocytogenes sono stati rilevati in pesce e prodotti della pesca (6%), seguiti da insalate pronte (4,2%).
Yersiniosi
La tendenza decrescente dell’UE per i casi confermati di yersiniosi dal 2008 si è stabilizzata nel periodo 2013-2017.
Escherichia coli produttori di Shiga-Tossina (Coli STEC)
Nel 2017 sono stati registrati 7073 casi di infezioni nella UE.
Il tasso di notifica per 100,00 abitanti è di 1,66, con un decremento del 6,2% rispetto al 2016. Dal 2013 al 2017 il trend è risultato stabile.
Tossinfezioni alimentari
Sono stati segnalati 5079 focolai veicolati da alimenti e acque nel 2017, con un calo del 6,8% rispetto al 2016.
Salmonella è stata la causa più comune, in particolare in prodotti a base di carne e uova, seguita da altri batteri, tossine batteriche e virus.
Il report sintetizza anche i trend delle seguenti malattie: tubercolosi bovina, brucellosi, trichenellosi, echinococcosi, toxiplasmosi, rabbia, infezione da Coxiella burnetii (Q fever), West Nile disease e tularaemia.