Progetto Lindanet
Il Progetto Lindanet, di cui è partner l’IZS Lazio e Toscana, prosegue secondo gli obiettivi e i relativi programmi.
L’8 e il 9 giugno si è tenuto il IV Workshop Internazionale, tenuto in Spagna, Aragona.
LINDANET è un ambizioso progetto europeo che mira a unire gli sforzi, tra regioni europee, per migliorare la gestione dei siti contaminati da esaclorocicloesano (HCH). Il progetto ha una durata di 42 mesi, da agosto 2019 a gennaio 2023, e un budget di circa 1,35 milioni di euro, 85% del quale cofinanziato dall’Unione europea (UE).
Il progetto ha i seguenti obiettivi generali:
⦁ Creare una rete di regioni europee colpite dalla contaminazione da HCH.
⦁ Stabilire un piano d’azione incentrato sulla soluzione del problema in ciascuna regione.
⦁ Scambiare esperienze e conoscenze che contribuiscono alla soluzione dei problemi.
⦁ Coinvolgere i gruppi di stakeholder nella conoscenza e nella soluzione dei problemi.
⦁ Contribuire alla piattaforma di apprendimento delle politiche del programma Interreg Europe.
⦁ Sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento da HCH e altri problemi correlati derivanti da inquinanti organici persistenti (POPs) ed altri pesticidi obsoleti.
Nella prima fase del progetto, della durata di due anni e mezzo, l’obiettivo è quello di scambiare conoscenze sulla situazione ed infine elaborare un piano d’azione per i propri siti a partire dalle lezioni apprese durante lo scambio di esperienze.
Nella seconda fase, della durata di un anno, ciascun partner implementerà il piano d’azione elaborato nella precedente fase.
Dal 24 al 26 novembre si è tenuto on line il terzo workshop del Progetto Lindanet, di cui è partner anche il nostro Istituto, organizzato da RERA a.s. – Regional Development Agency of South Bohemia
Programma
Il programma ha previsto anche l’intervento della Dott.ssa Paola Scaramozzino, dell’Osservatorio Epidemiologico dell’IZS Lazio e Toscana, che con la relazione “Epidemiological evidence in the population of the Sacco River” ha trattato la problematica della contaminazione da lindano nella Valle del fiume Sacco (Lazio) e le relative conseguenze nella popolazione.
Per saperne di più del progetto Lindanet.
Le presentazioni dei relatori.
Incontro rivolto alla cittadinanza.
Il 10 ottobre, presso la sala Aldino di Colleferro, si e’ svolto l’incontro rivolto alla cittadinanza sul tema della contaminazione da lindano nella Valle del Sacco
L’evento, promosso dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana e patrocinato dalla Regione Lazio è nato dalla volontà di condividere con la cittadinanza dell’area della Valle del Sacco i prossimi interventi previsti nel sito relativamente alla contaminazione da lindano, che vedono coinvolti diversi Enti regionali e nazionali.
Esperti ed autorevoli relatori hanno focalizzato l’ attenzione sui vari aspetti che riguardano l’ argomento, suscitando coinvolgimento e attenzione per i temi trattati; di notevole impatto lo scambio durante la tavola rotonda , che ha avviato un sentito confronto con le parti interessate.
Questa iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto europeo Lindanet, finalizzato allo scambio di esperienze e pratiche tra le aree di diversi paesi europei coinvolte da fenomeni di contaminazione da lindano.
Approfondimento – Lindano e Valle del Sacco
La Valle del Sacco e i relativi comuni sono stati interessati (prime evidenze 15 anni fa) da importanti fenomeni di contaminazione da lindano nel terreno, acque, vegetali, animali, matrici di origine animale (es. latte) che hanno comportato diverse misure restrittive e numerose attività di controllo e monitoraggio.
Lindano è il nome comune dell’isomero gamma dell’esaclorocicloesano.
È stato un pesticida ampiamente prodotto durante la seconda metà del 20° secolo in Europa e nel mondo. La sua produzione e l’uso sono stati vietati in Europa dal 2007.
Il processo di produzione del Lindano è molto inefficiente dal punto di vista energetico poiché per ogni tonnellata pesticida prodotto, vengono generati 6-10 tonnellate di rifiuti ad alto potere inquinante costituiti per lo più da altri isomeri di HCH.
Erroneamente considerati inerti, nel passato questi rifiuti sono stati depositati su terreni o in discariche senza barriera protettiva per l’ambiente. Questa pratica ha portato all’inquinamento di suoli, corsi d’acqua e falde in diverse regioni europee.
Programma
Comunicato Stampa IZS Lazio e Toscana
Link utili:
https://www.facebook.com/retuvasa
Dopo il primo workshop del progetto, 1st Interregional thematic Workshop, realizzato il 26 e 27 novembre 2019 a Saragozza, è seguito dal 16 al 18 giugno 2020 il 2nd Interregional thematic Workshop effettuato in videoconferenza a causa dell’emergenza Covid-19, secondo questo programma.
Comunicato stampa in italiano