Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

Principali agenti patogeni trasmessi da zecche

Rickettsia spp :

batteri responsabili di forme morbose a vario grado di severità. La rickettsiosi più diffusa in Italia nell’area del Mediterraneo è la Febbre Bottonosa del Mediterraneo, sostenuta da Rickettsia conorii . Questa malattia si manifesta con lesioni maculo-papulose o nodulari (da cui il nome di Febbre Bottonosa) che iniziano in genere dagli arti inferiori coinvolgendo le superfici palmo-plantari. In molti    casi è presente un’escara (“tache noir”) corrispondente alla zona della puntura infetta della zecca. La malattia, se non diagnosticata e trattata adeguatamente, può decorrere in forma grave rendendo spesso necessaria l’ospedalizzazione del paziente. La zecca principalmente coinvolta nella trasmissione di R. conorii è Rhipicephalus sanguineus , la comune zecca del cane. Questa zecca predilige i climi temperati e di conseguenza questa rickettsiosi è più diffusa in Italia centrale e meridionale. Negli ultimi anni sono stati segnalati casi di rickettsiosi attribuiti a rickettsie di altre specie.

Anaplasma phagocytphilum :

batterio responsabile della anaplasmosi granulocitaria umana
(HGE). La malattia, ad insorgenza primaverile-estiva, si manifesta con febbre più o meno elevata e senza sintomi specifici. Analoga sintomatologia si osserva anche in alcune specie animali, mentre nella pecora A . phagocytophilum è un importante agente abortigeno. La trasmissione avviene mediante la puntura di una zecca, prevalentemente Ixodes ricinus

Coxiella burnetii :

la Febbre Q è una malattia infettiva provocata dal batterio Coxiella burnetii che colpisce sia gli animali che l’uomo. C. burnetii è stata segnalata anche in numerose specie animali domestiche e selvatiche (bovini, ovini, caprini, volatili e artropodi) in diverse regioni del mondo. Nell’uomo la Febbre Q può dare sintomi simili a quelli dell’influenza, quali febbre, cefalea, diarrea e vomito. In alcuni casi particolarmente gravi può causare polmonite ed epatite. Nell’uomo la trasmissione può avvenire attraverso il contatto con animali infetti mediante liquidi, secreti, escreti ed organi contaminati oppure mediante inalazione delle coxielle presenti in materiali infetti quali lana, paglia, letame, recinti e indumenti. E’ possibile che la trasmissione avvenga anche mediante assunzione di latte infetto consumato crudo e attraverso trasfusioni ematiche con sangue infetto. Il serbatoio naturale dell’infezione è rappresentato da bovini, pecore, capre, animali selvatici (tra cui molte specie di roditori) uccelli e zecche ( Ixodidae ). La circolazione del batterio nell’ambiente è garantita da zecche infette che parassitano roditori, ruminanti e uccelli.

Borreliaburgdorferis.l. :

la borrelia è una Spirocheta responsabile della Malattia di Lyme nell’uomo. Attualmente sono state identificate diverse specie all’interno del complesso Borrelia burgdorferi sensu lato e B. burgdorferi sensu stricto ( B. burgdorferi s. s.), B. afzelii e B. garinii sono riconosciute responsabili di patologie nell’uomo. Le principali regioni interessate dalla Malattia di Lyme sono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, il Trentino Alto Adige e la Liguria. Recentemente sono stati segnalati alcuni casi di Malattia di Lyme anche in Emilia Romagna, Toscana e Lazio.
In Italia la trasmissione avviene mediante puntura di una zecca, prevalentemente Ixodes ricinus , durante il periodo di attività della stessa (primavera-autunno). I soggetti maggiormente a rischio sono agricoltori, forestali, cacciatori e chiunque svolga attività anche ludiche all’aperto in zone collinari-boschive. La borreliosi è una malattia infettiva multisistemica che può coinvolgere cute, articolazioni, sistema nervoso e cuore. Può manifestarsi in forma subclinica o presentare il caratteristico Eritema Cronico Migrante, caratterizzato da una piccola papula cutanea che nel giro di qualche giorno o settimana tende ad estendersi, si associano inoltre febbre, linfoadenopatia e cefalea.

 

 

 

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