UOT Lazio Nord (Viterbo e Rieti)
UOT Lazio Nord (Viterbo – Rieti)
- Responsabile Dr. Alberto Maria Brozzi
- Email: alberto.brozzi@izslt.it
- Pec: viterbo@pec.izslt.it
- Tel. +39 0746 201599
Sede di Viterbo
Resp. Gestionale
- Dr. Alberto Maria Brozzi
- Email: alberto.brozzi@izslt.it
Indirizzo:
- Strada Terme 4/a 01100 – Viterbo
Orari:
- Lunedì – Venerdì: 8:00 – 13:00
- Pomeriggio (Martedì e Giovedì): 14:00 – 16:00
- Sabato e Domenica : chiuso
Contatti:
- Tel. Accettazione +39 0761 250147
- Fax +39 0761 251794
Sede di Rieti
Resp. Gestionale Dr. Pietro Calderini
Indirizzo:
- Via Tancia, 21 – 02100 Rieti
Orari:
- Lunedì – Venerdì: 8:00 – 13:00
- Pomeriggio (Martedì e Giovedì): 14:00 – 16:00
- Sabato e Domenica : chiuso
Contatti:
- Tel. Accettazione +39 0746 201599
- Fax +39 0746 201642
Laboratori:
Sicurezza Alimentare
Dr. Alberto Maria Brozzi – tel. 0761/250147 – email: alberto.brozzi@izslt.it
Sostenibilità ambientale, economia circolare e Sierologia
Dr.ssa Erminia Sezzi – tel. 0761/250147 – email: erminia.sezzi@izslt.it
Sede Viterbo – Storia ed Attività
La Sede di Viterbo è stata istituita nel febbraio del 1952. Le principali analisi che all’inizio venivano effettuate riguardavano esami sierologici per la profilassi nei confronti della Brucellosi, Tubercolosi, Tricomoniasi e Pullurosi. Venivano inoltre effettuati esami batteriologici delle carni e del latte oltre ad esami parassitologici delle feci ed esami sulle malattie infettive degli animali. Si producevano e distribuivano vaccini e insieme ai veterinari delle “condotte” si effettuavano frequenti sopralluoghi.
Gradualmente il lavoro è andato aumentando secondo le esigenze del territorio e ciò ha comportato la necessità di reperire altri spazi. Nel 1981 è stata inaugurata la nuova sede. Un’ala venne lasciata allo stato rustico perché doveva servire come foresteria. Lo stabile è rimasto così fino al 1998 quando fu completata la ristrutturazione degli interni e la foresteria fu trasformata in laboratori. I laboratori sono costituiti da: Sicurezza Alimentare e Sanità animale e Diagnostica, che comprende attività di Sierologia, Diagnostica generale e anatomopatologica, biologia molecolare.
L’importanza della Sede è aumentata sempre più e oggi, accanto ai compiti e alle attività tradizionali di prevenzione e controllo delle malattie infettive degli animali domestici, altre se ne sono aggiunte volte a garantire la salute umana e la sicurezza alimentare.
La realtà zootecnica su cui opera la Sede è importante ed è caratterizzata da un patrimonio ovino di circa 400.000 capi, bovino di 35.000 di cui circa 18.000 da latte. E’ presente anche l’allevamento avicunicolo e suinicolo nonché quello del cavallo. Nel campo bovino, si distinguono in campo internazionale alcuni allevamenti di razza frisona, selezionati sul territorio. Inoltre, sussistono diversi allevamenti dello struzzo ed è stato avviato l’allevamento del bufalo. Ben presente è anche l’industria di trasformazione alimentare e l’industria di lavorazione delle carni.
Sede Rieti – Storia e Attività
La Sede di Rieti è stata istituita nel 1969 e ha sede in un immobile in locazione dalla locale Camera di Commercio di Rieti. Nella Sede sono individuati i seguenti settori operativi: sierodiagnosi delle malattie degli animali, diagnostica generale e sanità animale. Il laboratorio, accreditato dal gennaio 2000, opera in conformità alle prescrizioni della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025.
Le attività svolte presso la Sede di Rieti, sono fortemente caratterizzate dalle consulenze fornite agli allevatori ed ai trasformatori di alimenti di origine animale.
Vanno inoltre consolidandosi le attività di docenza e quelle di assistenza degli studenti tirocinanti che frequentano la Sede, entrambe svolte in applicazione di una specifica convenzione stipulata con L’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Polo Didattico di Rieti “Sabina Universitas”, nonché lo sviluppo e la partecipazione a programmi di ricerca finanziati dal Ministero della Salute o da altri Enti.
E’ rivolta un’attenzione sempre maggiore alle malattie infettive e parassitarie che possono essere trasmesse dagli animali selvatici a quelli domestici e viceversa, con particolare attenzione a quelle che rivestono un ruolo zoonosico; tale interesse è giustificato dalla necessità di trovare un equilibrio tra i principi di protezione e salvaguardia dell’ecosistema e dell’ambiente e le esigenze degli allevatori che utilizzano gli stessi territori per svolgere le loro attività di zootecnia sostenibile.
E’ inoltre forte l’interesse nei confronti delle specie animali oggetto di attività venatoria, soprattutto per gli aspetti che riguardano la sicurezza degli alimenti, per quelli legati ai ripopolamenti e per quelli derivanti dalle attività di allevamento di questi animali.