Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

Il Ritorno dell’Encefalite Equina Occidentale in Uruguay (WEE) – Gestione e Prevenzione.

30 gennaio 2024:  l’Uruguay ha notificato all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) un caso di encefalite grave in un uomo, da infezione da virus dell’encefalite equina occidentale (WEE) dopo un’assenza di quasi 15 anni.

L’individuo risiede in un’area rurale in un dipartimento del Paese con circolazione virale nota dei WEE; questo dipartimento ha la più alta incidenza di casi confermati negli equini. Secondo l’indagine epidemiologica il paziente non ha avuto contatti diretti con equini.

La WEE è una malattia trasmessa dalle zanzare e causata dal virus omonimo, che appartiene al genere Alphavirus della famiglia Togaviridae, cui appartengono anche i virus dell’Encefalite Equina Orientale (EEE) e dell’Encefalite Equina Venezuelana (VEE). I principali ospiti serbatoio dei virus EEE e WEE sono gli uccelli passeriformi. Negli esseri umani, il virus WEE può causare sintomi che vanno da moderati a gravi forme di meningite ed encefalite.

Il virus ha il potenziale di diffondersi attraverso la migrazione di uccelli infetti o lo spostamento di persone e animali portatori. I gruppi a rischio includono persone che vivono, lavorano o partecipano ad attività all’aperto in aree endemiche o dove sono presenti epidemie attive di malattie negli animali. Per l’uomo non esiste un trattamento antivirale specifico e la gestione del paziente prevede principalmente terapie di supporto, sono invece disponibili vaccini per gli equini.

Le epidemie del virus WEE hanno provocato un numero significativo di decessi nei cavalli. I sopravvissuti possono avere un danno neurologico permanente. I segni clinici della WEE nei cavalli comprendono depressione, anoressia, letargia e febbre. I segni neurologici possono includere tremori, convulsioni, paralisi, debolezza, atassia, incoordinazione e decubito.

La prognosi per i cavalli affetti da WEE è discreta. Il tasso di mortalità è del 20-40%, significativamente inferiore a quello dell’EEE. Nei cavalli che guariscono dalla WEE possono verificarsi deficit a lungo termine.

Nelle aree a circolazione endemica, i cavalli dovrebbero essere tenuti aggiornati sulle vaccinazioni, che di solito vengono somministrate ogni anno.

Il virus WEE circola principalmente nelle regioni occidentali del Canada e degli Stati Uniti e nel cono meridionale del Sud America.

Raccomandazioni  OMS nei confronti di questa infezione 

  • la diagnosi da WEE richiede conferma mediante tecniche di laboratorio poiché la presentazione clinica non è specifica;
  • nelle aree a rischio con epidemie attive segnalate negli animali, si raccomanda di rafforzare la sorveglianza con la ricerca attiva di casi umani per sindromi neurologiche;
  • considerando l’ecologia e la biologia dei principali vettori del virus WEE, la gestione ambientale deve avere come obiettivo la riduzione del numero delle zanzare del loro contatto con gli equini e l’uomo;
  •  è consigliabile raggiungere un’elevata copertura vaccinale tra gli equini nelle aree considerate a rischio ed effettuare richiami vaccinali annuali;
  • osservare misure di prevenzione generali: uso di indumenti che coprano gambe e braccia, soprattutto nelle famiglie in cui qualcuno è malato; utilizzo di repellenti; zanzariere su porte e finestre, in situazioni di epidemia, le attività all’aperto dovrebbero essere evitate durante il periodo di maggiore attività delle zanzare (alba e tramonto).

Ulteriori approfondimenti

(nota a cura della UOC Virologia)


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