Escherichia coli nei molluschi bivalvi vivi: modifica delle modalità di campionamento a tutela del consumatore
Il regolamento (CE) n. 2073/2005 della Commissione stabilisce i criteri microbiologici per taluni microrganismi e le norme di attuazione che gli operatori del settore alimentare devono rispettare in circa le disposizioni di igiene previste dal regolamento (CE) n. 852/2004.
Più in particolare, esso stabilisce un criterio di sicurezza alimentare per Escherichia coli nei molluschi bivalvi vivi ed echinodermi, tunicati e gasteropodi vivi.
Dal 1 gennaio 2017 il Regolamento (UE) 2015/2285 della commissione dell’8 dicembre 2015, modifica il suddetto criterio di sicurezza alimentare al fine di adeguarsi alle indicazioni del Codex alimentarius.
A seguito delle modiche apportate, l’Autorità Competente per il controllo dovrà eseguire il campionamento dei molluschi prelevando 5 unità campionarie, a differenza dell’unica prevista in precedenza, per verificare il rispetto del nuovo limite microbiologico (piano a tre classi).
Il risultato sarà conferme quando tutte le 5 unità campionarie avranno valori relativi a Escherichia coli inferiori a 700 MPN e soltanto una potrà superare i 230 MPN.
Come riportato dal Regolamento “L’approccio del Codex alimentarius con un piano a tre classi ha maggiori probabilità di identificare lotti non conformi, in particolare qualora i livelli di contaminazione si avvicinino ai valori limite prescritti; inoltre è più preciso dal punto di vista scientifico e garantisce in media un livello di protezione della salute circa equivalente.”
Il Codex Alimentarius è un organismo internazionale che ha il compito di definire dei criteri di sicurezza alimentare mediante un approccio scientifico in modo tale che i diversi paesi possano adeguare la loro normativa sia per garantire un adeguato livello di protezione della popolazione, sia che per favorire gli scambi commerciali tra i diversi Paesi.
L’allegato relativo alla richiesta delle prove associato al verbale di campionamento per il controllo ufficiale degli alimenti nella Regione Lazio è stato adeguato alla modifica apportata ed è disponibile accedendo al sito del Centro studi per la Sicurezza alimentare .