Enterotossiemie da Clostridium perfringens
• Per enterotossiemie si intendono patologie enteriche ad esito fatale che colpiscono tutte le specie di animali domestici e che sono principalmente causate da ceppi di Clostridium perfringens produttori di tossine. I ceppi di Clostridium perfringens sono classificati all’interno di 5 tossinotipi (A, B, C, D ed E) sulla base della produzione delle quattro maggiori tossine (alpha, beta, epsilon e iota). Clostridium perfringens è un germe Gram positivo, anaerobio, sporigeno, ubiquitario, che si trova prevalentemente nel suolo e nell’ intestino degli esseri umani e degli animali come commensale. Tali patologie hanno ancora oggi un notevole impatto sanitario ed economico negli allevamenti, in particolare di ruminanti.
• Tutti gli animali sani sono portatori di questi batteri, ma in presenza di fattori alimentari (improvvise variazioni della dieta, iperalimentazione), turbe dell’apparato gastro-intestinale (acidosi acuta, alcalosi, etc), o in presenza di altri fattori predisponenti (stress, altre patologie concomitanti, etc), possono moltiplicarsi in maniera imponente e produrre tossine, che scatenano la malattia. Le tossine passano dall’intestino nel circolo ematico ed esplicano un’azione locale determinando necrosi, emorragie, edemi ed un’azione sistemica su endoteli vasali e cellule parenchimali.
• L’enterotossiemia da clostridi progredisce con estrema rapidità e può essere caratterizzata da morte improvvisa in animali apparentemente sani, letargia o depressione (la morte avviene entro 6–24 ore), diarrea emorragica, dolori addominali, coliche, atonia dei visceri, aumento della frequenza cardiaca, decubito, opistotono e convulsioni.
• Per raggiungere una diagnosi definitiva è necessaria una conferma mediante esame autoptico ed esami di laboratorio. Vista la natura commensale di Clostridium prefringens nell’intestino degli animali, la sola presenza del batterio non è sufficiente per confermare la presenza della malattia. Di particolare importanza è il conferimento dei campioni o delle carcasse nel minor tempo possibile (possibilmente non oltre le 24 h dal decesso), questo per evitare la moltiplicazione post-mortale dei clostridi e/o la degradazione delle tossine eventualmente presenti.
• All’esame necroscopico si apprezzano enterite emorragica, meteorismo, versamenti cavitari, degenerazione epatica, emorragie delle sierose, petecchie sub epicardiche, edema polmonare. Per la conferma di laboratorio è essenziale una quantificazione del batterio e/o la valutazione della presenza/produzione delle tossine. Per quest’ultima presso l’IZSLT si ricorre alla ricerca dell’antigene della parete del Clostridium perfringens e delle principali tossine tramite un test ELISA. Matrici di elezione per le analisi sono i liquidi cavitari (liquido pericardico, pleurico e peritoneale), il contenuto intestinale e le feci di animali sintomatici.
Contatti
Ufficio di Staff Accettazione, Refertazione e Sportello dell’Utente per l’esame autoptico
Direzione Operativa Diagnostica Generale per gli esami di laboratorio