Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

Cetacei e tartarughe marine: attività diagnostica su soggetti spiaggiati in Toscana – 2015

Lo stato di salute dei cetacei e delle tartarughe marine sono indicatori delle condizioni dell’ecosistema marino.

 In proposito, Arpat ha presentato l’attività di monitoraggio di cetacei, tartarughe e grandi pesci cartilaginei svolta nel 2015 in Toscana ed ha pubblicato i risultati delle ricerche e delle analisi effettuate per l’identificazione delle cause della morte di questi animali.

Ad integrazione, riportiamo le relazioni della sezione di Pisa sulle necroscopie e altre attività diagnostiche dei cetacei e delle tartarughe effettuate nello stesso anno in Toscana con il contributo di altri laboratori dell’istituto zooprofilattico Lazio e Toscana e di altri enti.

La Sezione di Pisa ha eseguito l’autopsia su 10 cetacei dei 21 rinvenuti in Toscana e su 8 tartarughe delle 44 sempre ritrovate lungo le coste toscane. Nelle relazioni sono riportati i risultati degli esami necroscopici, istologici, batteriologici, sierologici e virologici e le ipotesi delle cause di morte.

I risultati ottenuti   non sempre sono riusciti a definire con certezza la causa primaria di morte anche per l’ impossibilità ad eseguire esami di laboratorio completi per il non ottimale stato di conservazione della carcassa.

Dai dati emersi risulta di estrema importanza mantenere costante il controllo sanitario dei cetacei, al fine di ottenere dati utili per la salvaguardia delle specie marine, dell’ecosistema e non ultimo per la tutela della salute umana.

 

Questi risultati sono sempre frutto della continua e proficua collaborazione del nostro Istituto con i diversi attori che operano per la salvaguardia dei cetacei: Capitanerie di Porto, Osservatorio Toscano Cetacei, ARPAT Livorno, Università di Siena, Banca Dati Spiaggiamenti, Università di Padova, Università di Teramo, Centro di Referenza Nazionale per le Indagini Diagnostiche sui mammiferi marini Spiaggiati (C.Re.Di.Ma), Ministero della Salute, Ministero dell’ Ambiente, associazioni ambientaliste e tutta la rete degli IIZZSS.

 



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