Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

Campylobacteriosi

 

L’agente patogeno e la malattia

Campylobacter è un batterio gram negativo responsabile di una malattia gastrointestinale. Si trasmette per via alimentare, la maggior parte delle infezioni è sostenuta dalle specie C. jejuni e C.coli.
La campylobatteriosi è una delle malattie gastrointestinali più diffuse al mondo, andando a  costituire  cosi’ un problema socio economico di forte rilevanza. In alcuni soggetti (in particolare immunodepressi), si possono associare delle complicazioni anche gravi, caratterizzate da problemi artritici e/o neurologici. Il principale serbatoio del Campylobacter spp è il tratto intestinale di animali selvatici e domestici, tra questi, i principali “reservoir” (ospiti a lungo termine) sono rappresentati dagli avicoli quali il pollo e il tacchino. Questi ultimi hanno un alta probabilità di essere portatori del batterio e, sebbene non manifestino alcun sintomo di malattia, si rendono responsabili della diffusione nell’ambiente di alte concentrazioni di Campylobacter.
Alcune specie di Campylobacter inoltre possono essere responsabili negli animali (in particolare bovino ed ovino) di forme abortigene

Modalità di trasmissione

-Consumo di alimenti contaminati, la carne del pollame poco cotta rappresenta di gran lunga la fonte principale, a seguire le carni di suini e bovini. La contaminazione della carne avviene durante la macellazione, attraverso il contatto diretto con il materiale fecale.
-prodotti alimentari pronti per l’uso che sono stati in contatto con carne di pollo cruda (cross-contamination).
-Assunzione di acque contaminate da materiale fecale
-Consumo di latte vaccino crudo o non pastorizzato, contaminato
-Contatto diretto con animali infetti e tra uomo e uomo (modalità più rara).

Prevenzione

La manipolazione sicura della carne cruda, un’accurata cottura possono prevenire o ridurre il rischio. In particolare le carni avicole e suine crude devono essere tenute separate dagli altri alimenti. Un’attenta  igiene in cucina è fondamentale, spesso infatti  le contaminazioni avvengono in modo indiretto in cucina attraverso utensili o contenitori che sono stati precedentemente a contatto  con la  carne contaminata

La prevenzione viene effettuata anche a livello di produzione primaria tramite l’applicazione di opportune misure igieniche in allevamento, durante le operazioni di macellazione e sezionamento e negli stabilimenti di produzione e trasformazione degli alimenti.
In base alla DIRETTIVA 2003/99/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 17 novembre 2003 la “Campilobatteriosi e relativi agenti zoonotici” rientra tra le Zoonosi ed agenti zoonotici da sottoporre a sorveglianza.

Dati
In base ai dati pubblicati dal Report sulle zoonosi dell’EFSA emerge come nel 2015 siano stati registrati 229.213 casi di campilobatteriosi, rimanendo cosi’ la malattia di origine alimentare più comunemente riferita nell’Unione europea, un dato in crescita sin dal 2008.

 

Cosa fa l’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana

L’Istituto Zooprofilattico esegue analisi dirette (esame colturale) tramite metodiche accreditate per la ricerca di Campylobacter su matrici alimentari. Le analisi vengono pianificate nell’ambito di Piani di campionamento definiti dalle Autorità Regionali ed eseguiti dalle Autorità ufficiali di controllo sul territorio (es. Servizi veterinari delle ASL). Nel Lazio, sono previsti specifici campionamenti nei prodotti alimentari più a rischio (carni fresche e preparazione di carni di pollame) commercializzati sul territorio regionale (Piano Regionale Integrato dei Controlli della Regione Lazio). In particolare, nell’ultimo piano quadriennale, sono stati esaminati circa 250 campioni per la ricerca di Campylobacter su carni avicola e la sua presenzaè stata rilevata nel 5.0% dei casi.
Inoltre il batterio viene ricercato per fini diagnostici anche su matrici animali (materiale fecale, organi e tessuti)

 

Link utili

Laboratorio Nazionale di Riferimento per Campylobacter
http://www.izs.it/IZS/Engine/RAServePG.php/P/256510010700/M/574810010720/T/LNR-Campylobacter
http://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/campylobacter
http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/161216
http://www.epicentro.iss.it/problemi/campylobacter/campylobacter.asp

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