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Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

Dermatite del “bagnante” da Trichobilharzia nel lago di Albano

Alcuni bagnanti nel lago di Albano nei giorni scorsi sono stati colpiti da una forma di dermatite caratterizzata da prurito ed eritemi. 

I responsabili sono larve  (cercarie, da cui l’espressione “dermatite da cercarie”) del genere Trichobilharzia, come da accertamenti eseguiti dall’IZS del Lazio e della Toscana.
 
I parassiti adulti del genere Trichobilharzia vivono in uccelli acquatici, soprattutto anatre, e producono uova che vengono liberate nell’acqua con le feci dell’ospite.
Le uova schiudono rilasciando piccole larve, dette miracidi, che nuotano attivamente alla ricerca di lumachine acquatiche, soprattutto del genere
Radix, che sono gli ospiti intermedi del parassita, nelle quali penetrano attraverso il tegumento.
All’interno delle lumache avviene un processo di riproduzione asessuata che porta alla formazione delle cercarie, che escono dal tegumento del gasteropode e nuotano alla ricerca di un ospite definitivo (l’anatra), nel quale penetrano attraverso la cute. Da una lumaca possono uscire fino a 500 cercarie al giorno.

Se le cercarie si imbattono in una persona, possono provare a penetrare nella sua pelle, dove vengono bloccate negli strati superficiali e muoiono, provocando però l’insorgenza della dermatite.

Le cercarie, lunghe meno di mezzo millimetro, vivono circa 24 ore e si trovano per lo più in pochi centimetri d’acqua in prossimità della riva.

Il fenomeno è stato segnalato in passato in altri laghi italiani, come Vico e Garda, ed è ben noto in diversi Paesi Europei e in Nord America

Misure preventive

  • nuotare in acque profonde o correnti non comporta rischi;
  • cospargersi di crema per il sole resistente all’acqua prima di bagnarsi nel lago;
  • fare la doccia appena finito il bagno;
  • asciugarsi accuratamente e cambiarsi il costume appena usciti dall’acqua.



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