Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri
SARS-CoV-2

SARS-CoV-2 in cervi dalla coda bianca in Nord America

Recenti ricerche scientifiche hanno mostrato un’elevata prevalenza dell’infezione da SARS-CoV-2 all’interno delle popolazioni di cervi dalla coda bianca in Nord America.

E’ la prima volta che il virus viene rilevato a livello di popolazione nella fauna selvatica.

Questa scoperta richiede ulteriori ricerche per determinare se i cervi dalla coda bianca potrebbero diventare un serbatoio di SARS-CoV-2 e per valutare altre implicazioni per la salute pubblica o animale.

Poiché non mostrano segni clinici di infezione, il cervo dalla coda bianca deve essere monitorato per la possibilità di diventare un serbatoio silenzioso.

Sebbene al momento non ci siano prove della trasmissione di SARS-CoV-2 dal cervo dalla coda bianca all’uomo, sembra che ci siano state più introduzioni del virus nelle popolazioni di cervi dalla coda bianca da parte dell’uomo.

Nonostante l’ampia circolazione di SARS-CoV-2 nelle popolazioni di cervi dalla coda bianca, il virus non sembra essere mutato in modo significativo.

Fonte OIE (https://www.oie.int/en/oie-statement-on-monitoring-white-tailed-deer-for-sars-cov-2/)

SARS-CoV-2: attività diagnostica dell’ IZSLT a supporto alla rete Coronet della regione Lazio al 30 giugno 2021

Report aggiornamento 30_06_2021 (1)

Questo documento rappresenta e descrive le attività condotte dal marzo 2020 al 30 giugno 2021 dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana nell’ambito della rete CORONET regionale del Lazio, istituita per assicurare il necessario supporto diagnostico in risposta alla pandemia di COVID-19 sostenuta dal virus SARS-CoV-2.

A partire dal 30 marzo 2020 l’attività di supporto alla rete regionale è progressivamente divenuta parte integrante dell’organizzazione aziendale dell’Istituto.

Il documento si articola in tre parti:

a) Personale impiegato e attività diagnostica;
b) Attività del Drive;
c) Elementi di valutazione dei trend relativi ai risultati al test molecolare ed al test rapido antigenico.

Sicurezza alimentare nell’era COVID-19. Ristorazione collettiva

La bella stagione è la più invitante per trascorrere serate in compagnia e il cibo è definito il nutrimento dell’amicizia, un elemento che unisce.
Il recente aggiornamento delle norme sul contenimento del contagio da SARS-CoV-2 consente una ripresa più ampia delle attività di ristorazione collettiva.

Sebbene allo stato attuale non ci siano prove che gli alimenti siano fonte o veicolo di trasmissione del microorganismo, esistono tuttavia dei fattori di rischio da non trascurare.
Riportiamo alcune precauzioni per limitare il rischio da contagio di questo virus.

Nei ristoranti, come nei bar, possiamo trovarci simultaneamente in queste condizioni di rischio:

 

  •  affollamento;
  • ridotto ricambio d’aria;
  • permanenza prolungata;
  • impossibilità di garantire l’utilizzo delle mascherine durante il consumo dei pasti;
  • il consumo di alimenti e bevande determina l’esposizione ravvicinata al viso di mani, oggetti e prodotti, potenziali veicolo del virus.

Alle norme previste per gli operatori del settore si aggiungono le raccomandazioni per la clientela:

  • indossare la mascherina fino al raggiungimento del tavolo e tutte le volte che ci si sposti dal proprio posto (es. per raggiungere i servizi igienici);
  • muoversi solo lo stretto necessario all’interno del locale;
  • evitare l’uso promiscuo di bicchieri e bottiglie.

Sono forme di responsabilità collettiva che abbiamo imparato a rispettare, comportamenti che adottiamo a tutela della salute di tutti.

 

Fonte:  Rapporto ISS COVID-19 n. 32_2020-3 – Indicazioni ad interim sul contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e sull’igiene degli alimenti nell’ambito della ristorazione e somministrazione di alimenti. Versione del 27 maggio 2020″.

SARS-CoV-2: attività diagnostica dell’ IZSLT a supporto alla rete Coronet della regione Lazio al 30 maggio 2021

Report 30 marzo –  31 maggio2021

Questo documento rappresenta e descrive le attività condotte dal marzo 2020 al 30 maggio 2021 dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana nell’ambito della rete CORONET regionale del Lazio, istituita per assicurare il necessario supporto diagnostico in risposta alla pandemia di COVID-19 sostenuta dal virus SARS-CoV-2.

A partire dal 30 marzo 2020 l’attività di supporto alla rete regionale è progressivamente divenuta parte integrante dell’organizzazione aziendale dell’Istituto.

Il documento si articola in tre parti:

a) Personale impiegato e attività diagnostica;
b) Attività del Drive;
c) Elementi di valutazione dei trend relativi ai risultati al test molecolare ed al test rapido antigenico.

IZSLT: avviata l’attività di sorveglianza genomica di SARS-CoV-2

L’IZSLT con le sue Strutture Complesse Direzione Operativa Virologia e Direzione Operativa Diagnostica Generale, ha iniziato l’attività di sequenziamento dei virus SARS-CoV-2, con l’obiettivo di contribuire alla sorveglianza genomica delle varianti dell’agente eziologico del Covid-19 nel contesto del network regionale coordinato da INMI – Spallanzani, e come parte integrante dell’attività di sorveglianza sull’intero territorio italiano.

Questa sorveglianza permette una più accurata valutazione della rilevanza di casi individuali e di focolai dovuti a varianti di particolare valenza epidemiologica (ad esempio le c. d. Variante Inglese, Variante Sudafricana, Variante Brasiliana).
Incrementare le capacità di sorveglianza genomica contribuisce ad attuare in modo più rapido e consapevole la pianificazione e la programmazione degli interventi di sanità pubblica a livello territoriale.

L’impegno dell’IZSLT nella caratterizzazione completa delle possibili varianti del virus riscontrate nei “campioni positivi” (tamponi di soggetti con infezione in corso), si inquadra nell’ambito delle attività raccomandate dalla circolare n.644 del Ministero Salute dell’08/01/2021 “Indicazioni operative relative al rischio di diffusione di nuove varianti SARS-CoV2 in Unione europea/Spazio Economico Europeo (UE/SEE): misure di prevenzione per i viaggiatori e sorveglianza di laboratorio”.
Riprende inoltre le raccomandazioni del WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) circa:

il rischio di diffusione, specialmente in Italia ed in EU, di varianti particolarmente rilevanti del virus (ad es. varianti rilevanti per aumentate capacità di trasmissione o per la capacità di evadere anche in modo parziale l’immunità acquista in seguito ad infezione naturale o vaccinazione) https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/COVID-19-risk-related-to-spread-of-new-SARS-CoV-2-variants-EU-EEA-first-update.pdf;

le metodologie scientifiche per tracciare le varianti del virus nello spazio e nel tempo https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/Sequencing-of-SARS-CoV-2-first-update.pdf).

Le sequenze ottenute da tale attività saranno depositate presso banche dati di consenso internazionale, ad accesso libero, e a disposizione degli scopi scientifici e di sorveglianza epidemiologica globale nei confronti della pandemia da SARS-CoV-2.
Esse saranno contemporaneamente condivise con i preposti Enti regionali e nazionali, secondo quanto previsto dalle circolari del Ministero Salute.

 

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