Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri
Listeria monocytogenes

Attività antimicrobica di nanoparticelle di carbonio caricate con ioni rame contro Listeria monocytogenes: la Ricerca

I nanomateriali sono materiali naturali, derivati o fabbricati contenenti particelle allo stato libero, aggregato o agglomerato, con almeno una delle dimensioni compresa tra 1 e 100 nanometri.

Alla luce delle loro diverse proprietà fisiche, chimiche, meccaniche peculiari, i nanomateriali e le nanoparticelle trovano quindi applicazione in molteplici campi, tra cui quello alimentare, settore ancora in sviluppo soprattutto per quanto concerne la realizzazione di imballaggi a contatto con alimenti.

La loro applicazione in campo alimentare sembrerebbe infatti offrire importanti notevoli vantaggi tra cui il mantenimento dei valori nutrizionali, la riduzione dell’uso di componenti per la conservazione (es. zuccheri, sali, ecc.)e l’incremento della shelf life dell’alimento.

Le nanoparticelle di carbonio sono sempre più studiate per le loro proprietà di inibizione verso agenti patogeni mentre il rame, noto antimicrobico, legato a nanoparticelle di carbonio sembrerebbe formare un sistema promettente per limitare la crescita di specifici patogeni.

Lo Studio

Nel lavoro scientifico dal titolo “ Inhibitory effect against Listeria monocytogenes of carbon nanoparticles loaded with cooper as precursors of food active packaging”, pubblicato sul periodico “ Foods” , ricercatori dell’ Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana in collaborazione con l’ Università di Torino hanno valutato l’attività antimicrobica di nanoparticelle di carbonio caricate con ioni rame (CNP-Cu) contro Listeria monocytogenes, uno dei più importanti microrganismi patogeni di origine alimentare.

La Listeria monocytogenes rappresenta uno dei principali pericoli biologici di interesse alimentare, per la sua capacità di persistenza nell’ambiente.

La listeriosi, malattia di interesse in tutta Europa, rappresenta un grave rischio soprattutto per talune fasce di popolazione, tra cui gli individui immunocompromessi; ciò ha portato allo sviluppo di nuove strategie per limitarne la crescita nel tempo e, tra queste, lo sviluppo di materiali micrometrici ed in particolare a quelli a base di carbonio.

Nel presente studio, sono state sintetizzate due serie di nanoparticelle di carbonio (CNP) di diverse dimensioni, caricate successivamente con il rame (CNP-Cu), a differenti concentrazioni.

L’ attività antimicrobica è stata poi valutata in condizioni sperimentali nei confronti di Listeria monocytogenes.

I risultati ottenuti hanno dimostrato una elevata attività antimicrobica (85%) nei confronti di Listeria monocytogenes confermando le CNP-Cu come agenti promettenti per lo sviluppo di imballaggi attivi nei confronti del microorganismo target.

In ogni caso, in vista della possibile applicazione di questi materiali nell’ industria alimentare, si rende necessario valutare il rilascio di rame negli alimenti, in linea con i limiti stabiliti nel Regolamento della Commissione UE n 10/2011.

Leggi l’ articolo scientifico su Food

 

 

A Pisa il nuovo Centro Regionale di Riferimento per Listeria monocytogenes della Regione Toscana.

La Giunta regionale della Toscana con delibera 734 del 27 giugno 2022 ha istituito, presso la UOT Toscana Nord di Pisa dell’IZSLT, il nuovo Centro Regionale di Riferimento per Listeria monocytogenes di origine umana ed animale nell’ambito della Sicurezza Alimentare e della Sanità Pubblica Veterinaria.
In base al provvedimento il nuovo Centro attiverà una rete di collaborazione tra i laboratori della Regione Toscana e nuovi protocolli di intervento mirati a rafforzare, nel contesto di prevenzione in sicurezza alimentare il ruolo regionale.

“L’assegnazione di questi nuovi compiti al nostro Ente, dichiara Andrea Leto, direttore generale f.f. dell’Ente, permette un’attività di controllo territoriale puntuale e continuativa, riconosce la specializzazione tecnica dei laboratori e l’elevata competenza del personale dell’Istituto. La Listeria monocytogenes, – prosegue Leto – nell’ambito dei patogeni a trasmissione alimentare, costituisce uno dei maggiori rischi per la sanità pubblica, per questo è sottoposta a monitoraggio nazionale e sovranazionale allo scopo di definire strategie sanitarie basate su un approccio di epidemiologia molecolare.”

L’Istituto ha sviluppato strutture finalizzate ad attività in grado di integrare la sorveglianza epidemiologica e di laboratorio per una capillare azione preventiva nei confronti delle malattie trasmissibili, la UOT Toscana Nord di Pisa dell’IZSLT dispone di strumentazione, competenze analitiche e diagnostiche che consentono la caratterizzazione microbiologica e molecolare di patogeni isolati (tipizzazione molecolare e sequenziamento genomico), sia di origine veterinaria che umana, nell’ambito delle attività di Controllo Ufficiale degli alimenti e di Diagnostica delle Malattie trasmesse da alimenti, avvalendosi anche di elevate prestazioni svolte dai laboratori della Sede Centrale IZSLT (sequenziamento dell’intero genoma WGS).

Il CRR svilupperà una rete di contatto con:
• Laboratorio Nazionale di Riferimento per Listeria monocytogenes, individuato presso
l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, ;
• Operational Contact Point dell’ECDC per la listeriosi presso l’Istituto Superiore di
Sanità;
• CeRRTA, Centro Regionale per le Tossinfezioni alimentari della Regione Toscana con il
quale già esistono consolidati rapporti di collaborazione

Questo nuovo riconoscimento da parte della Giunta rafforza il ruolo dell’Istituto come riferimento costante per la Regione Toscana su tutto ciò che concerne la valutazione e programmazione delle attività nel campo della Sanità Pubblica Veterinaria, e rinnova il rapporto con il territorio e i portatori d’interesse.

Principali scopi del Centro

Sicurezza alimentare, al via il Centro regionale per listeria monocytogenes – Toscana Notizie

Report sulle attività di sorveglianza di laboratorio della listeriosi in Italia basata sul sequenziamento genomico – Anno 2020 (Istituto Superiore di Sanità)

Il documento presenta i risultati della sorveglianza epidemiologica e di laboratorio della listeriosi umana effettuata sul territorio nazionale durante il 2020.

Con la circolare “Sorveglianza e prevenzione della Listeriosi” del 13/03/2017, il Ministero della Salute raccomanda l’invio degli isolati clinici, relativi a casi di listeriosi, all’Istituto Superiore di Sanità (Operational Contact Point dell’ECDC per la listeriosi) per la loro tipizzazione.

Nel 2020 sono stati inviati all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) 224 ceppi clinici di L. monocytogenes da 15 delle 20 Regioni italiane, insieme alle schede per la raccolta dei dati epidemiologici e microbiologici.

I ceppi provenivano tutti da casi confermati di listeriosi invasiva, soprattutto dal Piemonte, Lazio e Lombardia e il 57,9 % di essi riguardava individui di età superiore ai 65 anni.
Nel 77,2 % dei casi la manifestazione clinica predominante era la setticemia (173) rispetto ai casi di meningite (15,8%, 35).

Sono stati identificati i sierogruppi, i Sequence Types (ST) e i cluster genomici tramite l’analisi filogenetica.

Consulta il Report. 

Per approfondire

La listeriosi è un’infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes, generalmente dovuta all’ingestione di cibo contaminato e pertanto classificata fra le malattie trasmesse attraverso gli alimenti.

Listeria – IZS Lazio e Toscana;

Listeria Epicentro

Listeria infections in humans – Video dell’Efsa

Listeriosi di origine alimentare

La listeriosi è una malattia dell’uomo e degli animali causata da Listeria monocytogenes, che può essere trasmessa anche da alimenti.

Sono di questi giorni le segnalazioni da parte delle autorità sanitarie spegnole di numerosi episodi di listeriosi verificatisi soprattutto nella Regione dell’Andalusia e attribuite all’ingestione di prodotti a base di carne (“carne mehada” – “La Mechá ).

 

Listeria monocytogenes

Listeria è un germe ubiquitario molto diffuso nell’ambiente e si trova comunemente nel suolo, nell’acqua, nella vegetazione e nelle feci di numerose specie animali, senza che questi mostrino sintomi apparenti.

Può contaminare qualunque livello della catena di produzione e consumo degli alimenti.

Può crescere e riprodursi a temperature tre 0 e 45°C, tende a persistere nell’ambiente e quindi essere presente anche in alimenti trasformati, conservati e refrigerati.
Gli alimenti principalmente associati all’infezione da listeriosi comprendono: pesce, carne e verdure crude, latte non pastorizzato e latticini come formaggi molli e burro, cibi trasformati e preparati (pronti all’uso) inclusi hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie, insalate preconfezionate, panini, pesce affumicato.

Vengono colpiti soprattutto la persone in condizioni particolari, generalmente di immunodepressione (come nell’anziano, i pazienti oncologici, con infezione da HIV) o in gravidanza.

 

La prevenzione

 

La prevenzione passa anche dal consumatore, con l’adozione di corretti comportamenti di igiene della persona e in cucina, utili anche contro altre tossinfezioni:

  • lavare le mani prima e dopo la manipolazione degli alimenti
  • esaminare attentamente le etichette alimentari, per garantire una corretta conservazione dei cibi e per il rispetto della data di scadenza;
  • risciacquare accuratamente gli alimenti crudi, come frutta e verdura, sotto l’acqua corrente prima di mangiarli, tagliarli o cuocerli;
  • separazione delle carni crude dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo per evitare la contaminazione crociata;
  • lavare le mani, i coltelli, i piani di lavoro, e i taglieri dopo manipolazione e la preparazione cibi crudi;
  • mantenere la temperatura del frigorifero entro i 4°C e del congelatore sotto i -17°C;
  • mantenere il frigorifero pulito, soprattutto da avanzi di carni cruda;
  • pulire le pareti interne e ripiani del frigorifero con acqua calda e sapone.
  • cuocere accuratamente gli alimenti garantendo il raggiungimento, a cuore del prodotto, di una temperatura non inferiore a 70°C;
  • mantenere separati gli alimenti crudi da quelli cotti, sia all’interno del frigorifero, sia durante la preparazione, evitando di utilizzare gli stessi utensili (forbici, coltelli, taglieri) per la porzionatura.
  • consumare i prodotti precotti, o pronti per il consumo alimentare, appena possibile
  • non conservare i prodotti refrigerati oltre la data di scadenza

Continua e approfondisci:   ListeriaIZSLT,  Epicentro

 

 

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