Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri
FAO

International Symposium on biosecurity measures in beekeeping – Le presentazioni

IZS Lazio e Toscana – Centro WOAH per le buone pratiche e le misure di biosicurezza in apicoltura e Centro di riferimento FAO per la Bee Health con IZSVe- unitamente al World Organisation for Animal Health , hanno organizzato il 10 giugno 2022 il webinar dal titolo:

“Symposium on biosecurity measures in beekeeping “.

Relatori italiani e stranieri di diversa provenienza, soprattutto esperti WOAH e FAO, hanno trattato argomenti come le misure di biosicurezza in apicoltura, il fenomeno della moria delle api, l’antibioticoresistenza, l’apicoltura in Paesi come l’Oman, l’Arabia Saudita, l’Africa.

Scarica il programma

Scarica le presentazioni

Dr. Andrea Maroni Ponti (IT MoH) – Guaranteeing honey bee health in Italy under the new Animal Health Law

Dr. François Diaz (WOAH, Preparedness and Resilience Department, Scientific Coordinator of Bee Health and Wildlife) – Activities of the OIE related to bee health.

Dr. Giovanni Formato (IZSLT – FAO RC and WOAH CC) – Biosecurity measures for the honey bee diseases in Europe

Dr. Jieun Choi Kim (FAO) – FAO contribution for AMR and bee health in the One Health approach

Dr. Fani Hatjina (Apimondia Bee Health Scientific Commission) – Evaluation of biological hazards linked to colony losses in managed western and eastern honey bee populations

Dr. De Jong David (University of São Paulo, Brasil) – Biosecurity measures for africanized honey bees

Dr. Pingli Dai (Chinese Academy of Apicultural Science – CAAS, and Apicultural Science Association of China – ASAC) – Biosecurity measures for Apis cerana

Dr. Cristiano Menezes (EMBRAPA Meio Ambiente Jaguarùna, Brasil) – Biosecurity measures for stingless bees

Dr. Delphine Panziera (Wageningen University, Nederlands) – Biosecurity measures for Bombus spp.

 

Vedi il video del Simposio

https://youtu.be/w93qlvRFVK0

 

10 giugno 2022 

IZS Lazio e Toscana – Centro WOAH per le buone pratiche e le misure di biosicurezza in apicoltura e Centro di riferimento FAO per la Bee Health con IZSVe- unitamente al WOAH (Organizzazione Mondiale della Sanità animale), hanno organizzato il 10 giugno 2022 il webinar dal titolo:

“Symposium on biosecurity measures in beekeeping “.

 

Lingua dell’evento: inglese.

Nuova definizione One Health promossa dal tripartito e l’ UNEP

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), collaborano da tempo  per essere pronti nel  prevenire, prevedere, rilevare e rispondere alle minacce per la salute globale e promuovere uno  sviluppo sostenibile.

In quest’ ottica di  integrazione raccolgono  la nuova definizione operativa di ONE HEALTH proposta dal loro comitato consultivo  OHHLEP (One Health High Level Expert Panel), costituito da esperti di alto livello  nei diversi settori politici e scientifici mondiali  inerenti il tema del ONE HEALTH.

Questa la definizione elaborata dal gruppo di esperti:

One Health è un approccio integrato e unificante che mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi. Riconosce che la salute degli esseri umani, degli animali domestici e selvatici, delle piante e dell’ambiente in generale (compresi gli ecosistemi) sono strettamente collegati e interdipendenti. L’approccio mobilita più settori, discipline e comunità a vari livelli della società per lavorare insieme per promuovere il bene -essere e affrontare le minacce alla salute e agli ecosistemi, affrontando nel contempo la necessità collettiva di acqua, energia e aria pulite, cibo sicuro e nutriente, intervenendo sui cambiamenti climatici e contribuendo allo sviluppo sostenibile.

L’ OHHLEP ha sollevato per primo l’ importanza di introdurre una definizione completa di One Health, allo scopo di promuovere una comune  comprensione di quello che concerne l’ applicazione del suo approccio in tutti i settori e aree di competenza.

Il proseguio di attività specialistiche previste nei settori come salute, cibo, acqua, energia e ambiente si assocerà ad una  collaborazione tra le diverse  discipline al fine di proteggere la salute globale,  affrontando sfide sanitarie come la diffusione di zoonosi emergenti  e della resistenza antimicrobica,  promuovendo nel contempo la conservazione e la tutela  dell’ ecosistema.

L’ approccio adottato si può applicare su più livelli (regionale, nazionale, comunitario, globale) e si basa su più elementi come governance, comunicazione, collaborazione e coordinamento condivisi ed efficaci.

Come riportato sul sito dell’ OIE, il  Tripartito ( FAO, OIE, OMS) e l’UNEP continueranno a coordinare e implementare le attività in linea con lo spirito della nuova definizione OHHLEP di One Health.

 

Fonte:

https://www.oie.int/en/tripartite-and-unep-support-ohhleps-definition-of-one-health/

API e AMBIENTE: “Responsible use of antimicrobials in beekeeping” il nuovo volume a cura di FAO/IZSLT

Il volume, edito nell’ambito dei progetti editoriali FAO della serie per la collana “Animal Production and Health Guidelines”, è frutto della collaborazione FAO-IZS Lazio e Toscana  e raccoglie le principali linee guida per l’uso responsabile del farmaco in apicoltura. Obiettivo è sempre l’importante attuazione di una apicoltura più  sostenibile a livello globale.  Seguendo un approccio One-Health, gli Autori mirano a proteggere non solo l’ape, ma anche la salute dell’uomo e l’ambiente.

Il modo migliore per raggiungere questo fine è quello di applicare una corretta gestione delle api, conoscere e prevenire le loro malattie e dosare i medicinali secondo le buone prassi attenendosi alle indicazioni del veterinario e seguendo quanto riportato in etichetta.

 

 

 “Le api sono fondamentali per la vita sulla Terra per il loro contributo alla biodiversità ambientale e alla quantità e qualità dei sistemi di produzione agricola. L’assenza di api per l’impollinazione potrebbe significare una perdita per gli agricoltori fino al 75% dei loro raccolti. Inoltre, gli stessi prodotti dell’alveare il miele, il polline, la pappa reale, la cera, il propoli e il veleno d’api, generano reddito per gli apicoltori e sono un’importante fonte di cibo ed energia per il genere  umano in tutto il mondo, specialmente in aree rurali…. continua la lettura con il  download del volume  

 

Autori del volume:

Formato G. 1 , L. Yu 2, L.J. Song 2, K. Mintiens 2 and G. Ferrari 1 –

1 Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

2 Food and Agriculture Organization of the United Nations

Indagine internazionale sull’antibioticoresistenza in apicoltura

An international survey comparing antimicrobial resistance risk and  awareness between beekeepers in  Europe, the United Kingdom and North America”

Lo studio mostra i risultati di un’indagine internazionale on-line elaborata come strumento di valutazione del rischio sull’uso degli antimicrobici e la sensibilizzazione sulla resistenza antimicrobica tra gli apicoltori.

 

 

L’indagine è stata condotta in collaborazione tra la Divisione Produzione e Salute Animale della FAO, l’Appalachian State University (CARE) e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (IZSLT).
Il sondaggio è durato 12 mesi in dieci lingue, a livello globale,  attraverso la piattaforma TECA (Tecnologie e Pratiche per i piccoli produttori agricoli) della FAO, in collaborazione con la Federazione Internazionale dell’Associazione degli Apicoltori (Apimondia).

Per quanto riguarda gli antibiotici, i risultati hanno mostrato, sia nel Nord America, nel Regno Unito e nell’Europa continentale, una percentuale piuttosto bassa di apicoltori (2-5%) che li utilizza per controllare le malattie infettive delle api mellifere.

In Europa non sono attualmente registrati antibiotici per le api perché si privilegia il controllo delle malattie infettive con l’applicazione di buone pratiche di apicoltura.

Per quanto riguarda la consapevolezza della resistenza antimicrobica da parte degli apicoltori, le esigenze specifiche di formazione sono legate alle carenti indicazioni in etichetta (soprattutto in Nord America) e  alle scarse conoscenze sulla funzione antimicrobica e sulla possibilità di trovarne i residui nei prodotti dell’alveare.

E’ importante garantire che gli apicoltori abbiano accesso a informazioni accurate, fornite da fonti affidabili e da esperti formati.

World Bee Day: le infografiche sviluppate da FAO in collaborazione con Apimondia ed IZSLT

Il  World Bee Day  è  la giornata mondiale dell’ape che viene celebrata in tutto il mondo il 20 maggio.
L’istituzione di una giornata mondiale che celebrasse l’ape fu proposta nel 2017  alle Nazioni Unite dalla Repubblica Slovena, con il sostegno di Apimondia (Federazione internazionale delle associazioni di apicoltori),   per ricordare al mondo intero il ruolo essenziale svolto dalle api e dagli altri impollinatori per il settore agro-zootecnico e per l’ecosistema in generale.

Durante l’evento, che si è svolto a Roma presso la sede centrale della FAO, sono state presentate ufficialmente due infografiche sviluppate da FAO in collaborazione con Apimondia ed IZSLT: una dedicata agli impollinatori, ed una al miele.

Tali documenti, ricordano come esistano al mondo più di 20.000 specie di api selvatiche e molti altri insetti o vertebrati che garantiscono l’impollinazione delle piante. Il 40% degli insetti impollinatori è, comunque, a rischio di estinzione. Le api mellifere rivestono un ruolo essenziale nell’impollinazione delle piante entomofile. Le statistiche FAOSTAT evidenziano nell’ultima decade un trend in continua crescita del patrimonio mondiale di alveari ed è il continente asiatico quello che ha registrato il maggiore incremento numerico (arrivando a possedere da solo più della metà degli alveari). Non a caso, è proprio l’Asia il più grande produttore mondiale di miele, così come descritto nella rispettiva infografica.

Il consumo di miele a livello mondiale è molto variabile e attesta la Slovenia, la Repubblica Centrafricana e l’Ucraina tra i principali paesi consumatori. L’Italia, sebbene registri un consumo pro-capite non elevato, è rinomata per la grande varietà di mieli monoflora (ve ne sono più di 300 nel mondo), che rispecchiano ciascuno specifiche caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche.

 

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