Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

Infezioni da Cowpoxvirus, un virus emergente negli animali e nell’uomo

L’infezione da Cowpoxvirus è considerata una zoonosi emergente; l’uomo si contagia prevalentemente tramite il contatto con gatti, ratti domestici e animali esotici. Presso l’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana M.Aleandri è in corso uno specifico progetto di ricerca.

 


 COWPOX    effetto citopatico cowpox

  • Il virus

Il Cowpoxvirus è un virus appartenente alla famiglia dei Poxvirus che si trasmette tramite il contatto con soggetti infetti. Colpisce diverse specie animali, tra cui bovini, gatti, primati, felidi selvatici, elefanti, lama e roditori. I reservoir del virus sono i piccoli roditori, come confermato da recenti lavori sperimentali e da indagini sierologiche eseguite in Europa in cui un’alta sieroprevalenza è stata riscontrata in arvicole, topi selvatici, ratti e lemming.


 

Gatto_Rosso     ratto blu     Young_lama

  • Nel gatto e nel ratto 

Il pericolo maggiore di contagio per il gatto è rappresentato da morsi e graffi di topi e ratti infetti. Le lesioni compaiono dopo circa 3-6 giorni e sono localizzate su orecchie, muso, polpastrelli e mammelle; generalmente non si apprezza prurito e in 6-8 settimane si verifica la guarigione. Nei giovani e nei soggetti immunodepressi si possono osservare forme generalizzate gravi.


                                                                

uomo con ratto (3)

  • Zoonosi 

L’infezione da Cowpoxvirus è considerata una Zoonosi   emergente; l’uomo si contagia prevalentemente tramite il contatto con lesioni mucose e/o cutanee di gatti, ratti domestici (fancy rats), “nuovi” pets (piccoli mammiferi esotici) e animali esotici in Zoo e Centri di ricovero e recupero. La sintomatologia è caratterizzata principalmente dalla comparsa di lesioni su cute della mano e del collo, ma sono stati descritti anche casi di linfadenite e sintomi influenzali. Le lesioni guariscono spontaneamente in 6-12 settimane.


 

Europa-CPXV

  • Epidemiologia                                                                                         

L’infezione è endemica in Europa e nell’area nord-occidentale e centro-asiatica dell’ex Unione sovietica. Nell’uomo ha andamento sporadico e l’esposizione professionale è considerata un fattore di rischio.


 

  • Diagnosi

La diagnosi clinica deve essere confermata da quella di laboratorio, condotta presso l’IZS del Lazio e della Toscana M.Aleandri.

In caso di sospetto, le indagini virologiche ed istologiche vengono eseguite direttamente sul materiale prelevato in sede di lesione.

Per le ricerche sierologiche è necessario prelevare sangue intero da animali sintomatici, convalescenti e, se possibile, da quelli conviventi.

In caso di sospetto contagio di persone, deve essere consultato il proprio medico di base oppure ci si può rivolgere direttamente all’Istituto Nazionale delle Malattie Infettive L.Spallanzani (INMI) di Roma che collabora con l’IZSLT allo svolgimento del progetto di ricerca in oggetto. Si procederà al prelievo dell’eventuale lesione e del sangue e i campioni verranno sottoposti gratuitamente a specifiche analisi presso lo stesso INMI.


 

MICROSCOPIO

 


 

Per informazioni contattare:

Dott.ssa Giusy Cardeti

Tel:   06/79099314

Cell:  346/7266967

Fax:  06/79099450

Mail: giusy.cardeti@izslt.it


Modulistica


Materiale divulgativo

 

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