Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri
risorazione collettiva

Sicurezza alimentare nell’era COVID-19. Ristorazione collettiva

La bella stagione è la più invitante per trascorrere serate in compagnia e il cibo è definito il nutrimento dell’amicizia, un elemento che unisce.
Il recente aggiornamento delle norme sul contenimento del contagio da SARS-CoV-2 consente una ripresa più ampia delle attività di ristorazione collettiva.

Sebbene allo stato attuale non ci siano prove che gli alimenti siano fonte o veicolo di trasmissione del microorganismo, esistono tuttavia dei fattori di rischio da non trascurare.
Riportiamo alcune precauzioni per limitare il rischio da contagio di questo virus.

Nei ristoranti, come nei bar, possiamo trovarci simultaneamente in queste condizioni di rischio:

 

  •  affollamento;
  • ridotto ricambio d’aria;
  • permanenza prolungata;
  • impossibilità di garantire l’utilizzo delle mascherine durante il consumo dei pasti;
  • il consumo di alimenti e bevande determina l’esposizione ravvicinata al viso di mani, oggetti e prodotti, potenziali veicolo del virus.

Alle norme previste per gli operatori del settore si aggiungono le raccomandazioni per la clientela:

  • indossare la mascherina fino al raggiungimento del tavolo e tutte le volte che ci si sposti dal proprio posto (es. per raggiungere i servizi igienici);
  • muoversi solo lo stretto necessario all’interno del locale;
  • evitare l’uso promiscuo di bicchieri e bottiglie.

Sono forme di responsabilità collettiva che abbiamo imparato a rispettare, comportamenti che adottiamo a tutela della salute di tutti.

 

Fonte:  Rapporto ISS COVID-19 n. 32_2020-3 – Indicazioni ad interim sul contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e sull’igiene degli alimenti nell’ambito della ristorazione e somministrazione di alimenti. Versione del 27 maggio 2020″.

Skip to content