Nuovi alimenti: l’EFSA esprime il primo parere completo su un prodotto derivato da insetti
Le valutazioni dell’ EFSA in termini di sicurezza sono una tappa cruciale per la regolamentazione dei nuovi alimenti, la sua consulenza scientifica affianca il lavoro degli enti europei e nazionali nel complesso processo di autorizzazione di questi prodotti nel mercato europeo.
Definizione “nuovo alimento” (fonte EFSA)
Secondo le normative UE è considerato un “nuovo alimento” qualsiasi alimento che non sia stato consumato “in modo significativo” prima del maggio 1997; la categoria comprende alimenti da nuove fonti , da nuove sostanze utilizzate nei prodotti alimentari, nonché nuovi modi e tecnologie per la produzione di essi.
L’aumento della globalizzazione, la diversità etnica e la ricerca di nuove fonti di nutrienti sono i fattori chiave.
L’uso degli insetti per la produzione di food and feed sembra essere potenzialmente promettente. In 113 paesi tra Asia, Australia, Africa e centro e sud America sono due miliardi le persone che fanno regolarmente uso di insetti. Circa 2.000 specie di insetti vengono utilizzate per l’alimentazione umana, per lo più appartenenti agli ordini Coleoptera, Lepidoptera (farfalle), Hymenoptera (api, vespe, formiche, ecc.) e Orthoptera (grilli e cavallette).
L’utilizzo di insetti nei cibi suscita grande interesse da parte del pubblico e dei media, le valutazioni scientifiche dell’EFSA sono quindi fondamentali per la Politica che deve stabilire se autorizzare o meno tali prodotti prima della loro immissione sul mercato dell’UE.
Insetti commestibili
Ermolaos Ververis, chimico ed esperto EFSA in scienza degli alimenti che ha coordinato l’elaborazione del primo parere adottato su insetti usati come nuovi alimenti, ha evidenziato una serie di considerazioni relative a:
- la complessità dell’insetto con conseguente difficile caratterizzazione del prodotto alimentare da esso derivato;
- l’importanza di comprenderne la microbiologia, soprattutto alla luce del fatto che l’insetto viene consumato intero;
- L’elevato contenuto proteico delle formule alimentari a base di insetti e conseguente possibile nesso con reazioni allergiche;
- La grande variabilità della qualità e disponibilità dei dati dovuta anche alla diversità tra una specie di insetto e l’altra.
Il fattore “disgusto”
Al di là degli aspetti scientifici e di sicurezza alimentare nei paesi occidentali l’ostacolo principale al consumo umano degli insetti è l’accettazione da parte del consumatore di un cibo tradizionalmente considerato ripugnante. Giovanni Sogari, ricercatore in ambito sociale e consumeristico all’Università di Parma, ha commentato: “Ci sono ragioni derivanti dalle nostre esperienze sociali e culturali, il cosiddetto ‘fattore disgusto’, che rendono il pensiero di mangiare insetti repellente per molti Europei. Con il tempo e l’esposizione tali atteggiamenti potranno mutare”.
I vantaggi ambientali ed economici
“Ci sono chiari vantaggi ambientali ed economici nel sostituire le fonti tradizionali di proteine animali con quelle che richiedono meno mangime, producono meno rifiuti e provocano meno emissioni di gas serra. L’abbassamento di costi e prezzi potrebbe migliorare la disponibilità di alimenti, mentre la nuova domanda creerà nuove opportunità economiche, che potrebbero però interferire con i settori esistenti”. Questo quanto dichiarato da Mario Mazzocchi, esperto di statistica economica e docente presso l’Università di Bologna.
Conclusioni
I consumatori, a seguito delle verifiche puntuali sulla sicurezza di ciò che mangiano, potranno sempre scegliere con fiducia gli alimenti di cui cibarsi. Gli scienziati EFSA infatti proseguiranno a valutare i nuovi alimenti e i responsabili delle decisioni a Bruxelles e nelle capitali nazionali decideranno sull’autorizzazione a immetterli nel mercato dell’UE
Fonte : EFSA : Nuovi alimenti: valutazione degli insetti