Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri
micotossine

Controllo delle micotossine negli alimenti nel 2018: relazione del Ministero della Salute

Il Ministero ha coordinato l’attività di controllo ed elaborato i risultati ottenuti dalle analisi effettuate da IIZZSS (istituti zooprofilattici sperimentali) e ARPA (agenzie regionali protezione ambiente) sui campioni prelevati dalle Autorità locali (ASL) e USMAF-SASN (uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e dei servizi territoriali di assistenza sanitaria al personale navigante e aeronavigante).

Il Piano nazionale 2018 prevedeva di effettuare 200 campioni di alimenti per il programma di monitoraggio (obiettivo di far emergere situazioni di rischio) e 964 campioni per quello di sorveglianza (obiettivo di controllare situazioni a rischio tramite campionamenti mirati).

Nel  2018 si è verificato uno scostamento rispetto alla programmazione nazionale, sebbene ridotto rispetto a quello del 2017, ed è risultato evidente un miglioramento nell’implementazione del Piano nazionale da parte di tutti gli attori coinvolti.

E’ risultato un numero di campioni non conformi (8 campioni) inferiore rispetto a quello dell’anno 2017 (24 campioni) e dell’anno 2016 (56 campioni), per la stessa tipologia di alimenti (frutta a guscio, farina di mais, formaggi).

I dati raccolti nel corso del triennio 2016-2018, a livello territoriale, hanno confermato le micotossine(aflatossine, aflatossina M1, fumonisine) e gli alimenti più critici (rispettivamente, frutta a guscio, latte e formaggi, farina di mais)

Fonte: Ministero Salute

Piano nazionale di controllo ufficiale delle micotossine negli alimenti Anni 2016-2018

Efsa. Sicurezza alimentare e cambiamenti climatici

La sicurezza alimentare mondiale può subire ripercussioni importanti a causa dei cambiamenti climatici: Le variazioni delle condizioni meteorologiche, come la temperatura, l’umidità, le precipitazioni e fenomeni climatici estremi hanno infatti la capacità di condizionare l’agricoltura e la sua produzione, la sensibilità dei germi, l’andamento di alcune malattie trasmesse dagli alimenti e l’insediamento di specie esotiche invasive.

A seguito del vertice ONU sul clima del settembre 2019 , l’EFSA ha infatti inserito nel proprio sito una pagina specifica sul tema.
In questa sezione vengono identificate dall’Agenzia  le aree  in cui il cambiamento climatico contribuisce al sorgere di nuovi pericoli o al propagarsi di quanti già presenti:

Salute delle piante e degli animali
Il cambiamento climatico è un fattore determinante per l’insorgenza di nuovi organismi nocivi ai vegetali e per la maggiore diffusione dei rischi legati ad organismi già conosciuti. Pericoli legati anche ai movimenti climatici di vettori come insetti ed uccelli, che coinvolgono sia piante che animali; esempi di malattie che si sono presentate nelle nostre aree a causa delle mutate condizioni di temperatura e umidità sono la Blue Tongue e la dermatosi nodulare bovina

Malattie
Una serie di fattori ambientali possono contribuire a spiegare la sopravvivenza e persistenza di una serie di patogeni trasmissibili anche con gli alimenti, come Salmonella, Campylobacter e Norovirus

Contaminanti
Micotossine
Le valutazioni dell’EFSA comprendono tossine naturali prodotte da funghi, come le micotossine e, tra queste le aflatossine, prodotte da due specie di Aspergillus.
L’aumento delle temperature e dell’umidità ha probabilmente contribuito alla comparsa di queste micotossine cancerogene nell’Europa meridionale dagli anni 2000. L’EFSA nel 2012 ha contribuito a sviluppare uno strumento per prevedere la diffusione delle aflatossine in alcuni cereali, in diversi scenari di cambiamento climatico.

Fitoplancton e Cianobatteri
Il fitoplancton , costituito da microscopiche alghe marine e di acqua dolce, rappresenta una fonte di nutrimento essenziale per pesci e altre forme di vita acquatiche.
Nella pagina dell’EFSA viene descritto come il cambiamento climatico possa aver influito sulla tossicità di un’alga specifica, la Ciguatera, responsabile di alcuni focolai di avvelenamento di frutti di mare in alcune aree della Spagna e del Portogallo. Gli stessi Cianobatteri, considerati “integratori alimentari naturali” potrebbero subire a causa dei cambiamenti climatici, un aumento delle loro proprietà tossiche

L’EFSA nelle proprie valutazioni a riguardo della sicurezza alimentare, considererà tutti gli sforzi e le misure che vengono adottate sia a livello globale che locale per limitare gli effetti delle condizioni climatiche che vanno mutandosi.

 

Fonte:
EFSA

 

 

 

Pubblicata sul sito del Ministero della Salute la prima Relazione sul controllo delle micotossine negli alimenti

Il Ministero della salute, in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità, ha predisposto Il Piano Nazionale di controllo ufficiale delle Micotossine 2016 –2018 (parte integrante del Piano Nazionale Integrato) per organizzare un sistema di controllo nei prodotti alimentari su specifici contaminanti, le micotossine, composti prodotti da diversi tipi di funghi, appartenenti specialmente ai generi Aspergillus, Penicillium e Fusarium. Questi funghi proliferano in particolari condizioni ambientali  e possono produrre micotossine  nocive per la salute dell’uomo e degli animali.
Solitamente entrano nella filiera alimentare attraverso colture contaminate da destinare  alla produzione di alimenti per l’uomo e per gli animali (fonte: EFSA)
Con il Piano sono stati definiti i prodotti alimentari da campionare, quali specifiche micotossine ricercare e la numerosità campionaria per Regione e Province autonome ,  con  l’elenco dettagliato  dei laboratori ufficiali accreditati  effettuare le analisi.
La Relazione riguardante il controllo delle micotossine negli alimenti, anno 2016 (primo anno della programmazione) descrive le  attività effettuate, i  risultati ottenuti, le criticità riscontrate e le relative  modalità di superamento delle stesse.

Fonte: Ministero della salute
Pagina IZSLT sulle Micotossine

 

Relazione sul sistema di allerta rapido europeo per alimenti e mangimi (RASFF): dati 2017

Nel sito del Ministero della Salute è disponibile la relazione delle attività del sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (RASFF) per il 2017.

Le notifiche sono aumentate del 28% rispetto al 2016: 3759 nel 2017, 2925 nel 2016. Questi i dati negli anni precedenti: 2967 nel 2015, 3097 nel 2014.

L’Italia, come già da anni,  è ancora il primo Paese membro come numero di notifiche, per un totale di 548, pari al 14,6%.

Tra i contaminanti microbiologi Salmonella è la più segnalata, le micotossine tra i contaminanti chimici.

Tra le altre irregolarità vi sono l’immissione sul mercato di corpi estranei,  Novel Food non autorizzatiOGM non autorizzati.
Numerose risultano le notifiche riguardanti la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta.

Cos’è  il RASFF?
Il sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (RASFF) è un sistema di allarme rapido europeo che consente di condividere con maggiore efficienza le informazioni relative a gravi rischi per la salute derivanti da alimenti e mangimi.
L’allerta rapido è richiesto nei casi in cui si ravvisi in un alimento un grave rischio per il consumatore che
comporti un intervento immediato sul territorio da parte delle strutture sanitarie.

 

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