Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri
cordone ombelicale

Isolamento di cellule staminali dal cordone ombelicale di delfino

Presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana sono state isolate e fatte crescere cellule stromali mesenchimali (DUC-MSC) dal cordone ombelicale di delfino.

Il cordone ombelicale, reperito grazie alla stretta collaborazione tra Zoomarine e l’Istituto, proviene da Maya, un delfino femmina (Tursiops truncatus) nata a  ottobre 2019 e rientra nelle attività del progetto “Cellule Staminali: Nuovi Strumenti in Applicazioni Cliniche (IZS LT 02/15 RC)”.

In generale, le cellule stromali mesenchimali (MSC) hanno importanti caratteristiche rigenerative e immunomodulanti, si isolano facilmente dai tessuti e, grazie al loro grande potenziale replicativo, rappresentano una risorsa importante per la medicina rigenerativa.

Foto al microscopio ottico invertito di cellule da cordone ombelicale di un delfino femmina (Tursiops truncatus) 20X.

Le MSC si isolavano originariamente dal midollo osseo (BM), ma negli ultimi anni, popolazioni simili a MSC sono state derivate con successo da altri siti anatomici, inclusi i tessuti sia adulti che fetali.

In particolare, i tessuti extra embrionali, rappresentano una fonte preziosa di cellule staminali utilizzate in terapia cellulare. Hanno importanti caratteristiche come la grande capacità proliferativa e una bassa immunogenicità e quindi sono considerate una valida risorsa per l’uso in medicina rigenerativa.

Le DUC-MSC hanno caratteristiche simili alle MSC isolate dai tessuti di altri animali (cane, gatto, cavallo, uomo, ecc) come la morfologia simil-fibroblastica, la crescita in adesione e la capacità differenziativa verso i lineages adipogenico, osteogenico e condrogenico.

Questi risultati sono molto promettenti nell’utilizzo delle DUC-MSC nel trattare le malattie traumatiche e degenerative dei delfini.

Le DUC-MSC sono state utilizzate anche per far crescere il virus del cimurro del cane. I risultati sono stati positivi ed incoraggianti poiché suggeriscono la potenziale sensibilità di queste cellule verso i Morbillivirus dei Cetacei e ad altri virus importanti dei mammiferi marini e di altre specie.

L’utilizzo di un protocollo ad hoc, ci ha permesso di procedere alla raccolta, l’isolamento, la crescita e la crioconservazione di queste cellule. Le caratteristiche di queste cellule le fanno candidate ottimali al loro deposito in biobanche per futuri impieghi da parte di diversi gruppi di ricerca.

 

Comunicato Stampa Cellule staminali Nuovi strumenti in applicazioni Cliniche

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