Hantavirus e approccio One Health: i risultati del progetto CCM presentati al Ministero della Salute

“Il sistema di sorveglianza integrata dell’infezione da Hantavirus con un approccio One health.
Roma, 12 giugno 2025 – Si è tenuto presso l’auditorium del Ministero della Salute l’evento conclusivo del progetto CCM “Sviluppo di un sistema di sorveglianza integrata dell’infezione da Hantavirus in Italia con un approccio One Health”. Il convegno ha rappresentato un momento di confronto tra esperti nazionali e internazionali sullo stato dell’arte della sorveglianza epidemiologica dell’Hantavirus, con un focus sui risultati del progetto biennale che ha coinvolto istituzioni di sanità pubblica umana e veterinaria, università e presidi ambientali.
L’iniziativa è stata aperta dai saluti istituzionali del Commissario Straordinario dell’IZS Lazio e Toscana “M. Aleandri”, Dr. Stefano Palomba, della Dott.ssa Federica Ferraro, referente CCM, e della Dott.ssa Angelica Maggio, responsabile del Coordinamento nazionale degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.
«Il valore di questo progetto – ha dichiarato il Dr. Palomba – sta nella capacità di mettere in rete competenze diverse e approcci complementari per rafforzare la sorveglianza e la prevenzione delle malattie emergenti. Il modello One Health è la via obbligata per affrontare in modo efficace e scientificamente solido le sfide della Sanità Pubblica contemporanea».
La prima parte dell’incontro ha ospitato gli interventi di esperti internazionali di riferimento: Clas Halm (Università di Umeå, Svezia), Boris Klempa (Centro di Ricerca Biomedica – Accademia delle Scienze della Slovacchia) e Tarja Sironen (Università di Helsinki), che hanno offerto un’ampia panoramica sullo stato delle conoscenze in materia di filogenesi, diffusione e rischio sanitario dell’Hantavirus a livello europeo.
Il progetto, che si è articolato su un biennio di lavoro coordinato, ha consentito la raccolta e l’analisi di campioni umani, animali, reflui e di metagenomica, restituendo una base dati utile per la valutazione del rischio e per l’elaborazione di piani di controllo su scala nazionale e regionale.
La giornata si è conclusa con una discussione partecipata che ha messo in luce la necessità di consolidare e ampliare le reti di collaborazione tra professionisti della Salute Pubblica, con particolare attenzione al ruolo delle ASL, dei tecnici di laboratorio, dei biologi e del personale attivo nei parchi e nei territori rurali, dove è maggiore l’interazione tra uomo, fauna selvatica e ambiente.
L’evento ha confermato l’efficacia dell’approccio integrato promosso dal modello One Health e ha rafforzato il dialogo tra i settori coinvolti nella prevenzione delle zoonosi emergenti, come l’Hantavirus.