Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

Allevamenti ittici: un asse strategico tra API e la rete degli IIZZSS.

Dal protocollo del 4 novembre alle prime azioni operative: API e IIZZSS consolidano la rete nazionale per la sanità dell’acquacoltura
Verona, 12 novembre 2025

Si è svolto il 12 novembre, presso la sede dell’Associazione Piscicoltori Italiani (API) a Verona, un incontro tecnico tra l’associazione e tre Istituti Zooprofilattici Sperimentali (QUALI?) con l’obiettivo di consolidare il dialogo operativo e definire strategie condivise per la gestione sanitaria degli allevamenti ittici.

Per l’IZS Lazio e Toscana era presente il Direttore Sanitario, dr. Giovanni Brajon, insieme al dr. Giovanni Cattoli (Direttore Sanitario IZS delle Venezie) e alle dr.sse Mariella Goria e Silvia Colussi (IZS Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta).

Priorità: prevenzione e vaccini stabulogeni

API ha evidenziato il ruolo essenziale dei vaccini stabulogeni nella prevenzione delle principali patologie del settore e la necessità di armonizzare i processi produttivi tra gli IIZZSS. L’associazione ha inoltre annunciato una raccolta strutturata di dati per valutare l’efficacia dei vaccini forniti direttamente dagli allevatori.

Una rete di IIZZSS a supporto degli allevamenti

Gli Istituti Zooprofilattici hanno confermato la volontà di operare come rete coordinata, integrando competenze, laboratori e attività di ricerca per risposte più tempestive alle esigenze delle aziende. La discussione ha riguardato anche i progetti inter-istituto già avviati e quelli in fase di programmazione.

L’associazione ha inoltre sottolineato la necessità di percorsi formativi differenziati in base ai ruoli presenti negli impianti. Gli IIZZSS si sono dichiarati disponibili a contribuire alla definizione di un piano formativo comune, offrendo competenze scientifiche e capacità didattiche. Il contributo dell’IZS Lazio e Toscana, nella dichiarazione del Direttore Sanitario, dr. Giovanni Brajon:

“Gli Istituti zooprofilattici sono un patrimonio unico per i produttori, lo dimostrano: la rete delle officine farmaceutiche pubbliche per la produzione di vaccini stabulogeni, gli interventi di formazione continua e modulata per gli allevatori, erogati come missione istituzionale, la capacità di aggregare enti di ricerca a livello nazionale ed internazionale per fornire risposte adeguate alle esigenze di sviluppo del settore a fronte di minacce sanitarie spesso determinate dai cambiamenti climatici e dalla fragilità ambientale. Il protocollo che abbiamo recentemente siglato con API rafforzerà il rapporto tra il nostro Istituto e il territorio. Lazio e Toscana sono infatti le Regioni dove si concentrano gli impianti di maricoltura a livello nazionale. Le prime concrete azioni sono: la nuova officina farmaceutica presso la Sezione di Siena che sarà un polo di riferimento per la produzione di vaccini stabulogeni per il settore, la collaborazione con API per la realizzazione di un moderno Hub vaccinale nel territorio di Orbetello dove è nata la ittiocoltura toscana, il coordinamento di una ricerca sulla Lattococcosi dei pesci che vede partecipare tutti i dieci Istituti zooprofilattici, API e le Università con le quali collaboriamo da anni”.

La visione strategica dell’IZSLT

Soddisfazione per questo nuovo risultato è stata espressa dal Commissario Straordinario dell’IZSLT, dr. Stefano Palomba, che ha evidenziato l’impatto della nuova visione strategica che sta indirizzando l’Istituto:

“Ricerca, prevenzione e innovazione sono i pilastri sui quali costruiamo la tutela sanitaria dell’acquacoltura italiana. Grazie a una pianificazione strategica aggressiva ma soprattutto lungimirante, l’IZSLT ha adeguato la nuova officina farmaceutica di Siena, specializzata nella produzione di vaccini autologhi per specie ittiche, agli standard tecnologici e regolatori più avanzati, prefigurando il ruolo centrale che il nostro Istituto dovrà svolgere nei prossimi anni allo scopo di garantire la sicurezza sanitaria del settore che rappresenta un asset economico importantissimo del nostro Paese. Il protocollo d’intesa sottoscritto con API conferma il valore della collaborazione tra sistema produttivo e ricerca pubblica: soltanto una rete scientifica solida può garantire strumenti efficaci per proteggere gli allevamenti, sostenere la competitività delle aziende e tutelare, al contempo, la salute pubblica e un comparto economico di grande rilevanza per il Paese”.



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