Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

Influenza aviaria A H5N1 ad alta patogenicità nel gatto.

Il 17 gennaio 2025, in provincia di Bologna, è stato rilevato un caso di Influenza Aviaria (IA) da virus A(H5N1) ad alta patogenicità in un gatto domestico che viveva a stretto contatto con il pollame di un piccolo allevamento familiare, già interessato da un focolaio confermato di IA.

La letteratura scientifica riconosce i gatti come animali sensibili all’infezione da virus influenzali aviari. Sono infatti già stati segnalati diversi casi (circa una dozzina) di decessi felini correlati all’infezione in Stati Uniti, Canada e in diversi Paesi europei, tra cui Belgio, Francia, Islanda, Paesi Bassi e Polonia. La principale fonte di contagio per i gatti resta l’esposizione diretta a uccelli infetti ed i prodotti di questi non trattati, anche se recenti evidenze provenienti dagli Stati Uniti sulla possibilità di trasmissione da bovini infetti.

È importante sottolineare che il rischio di trasmissione del virus da gatto a gatto o da gatto a essere umano è considerato basso, e ad oggi non sono stati documentati casi di questo tipo.

Nei gatti, l’infezione può manifestarsi inizialmente con precisi sintomi clinici, perdita di appetito, letargia e febbre, seguiti da sintomi neurologici come incoordinazione, tremori, convulsioni, cecità e grave depressione. Possono inoltre comparire abbondanti secrezioni nasali e oculari, sintomi respiratori come respiro accelerato o difficoltoso, starnuti e tosse.

Cosa deve fare il proprietario del gatto in presenza di sintomi sospetti di Influenza Aviaria?

Nel caso in cui il gatto manifesti sintomi compatibili con l’infezione da virus A(H5N1), il proprietario deve:

  • contattare tempestivamente il medico veterinario, prima di recarsi in ambulatorio, descrivendo con precisione i sintomi che presenta il gatto;
  • limitare il contatto del gatto con persone del nucleo familiare vulnerabili, in particolare soggetti immunocompromessi;
  • adottare misure di protezione personale, incluso l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI), per ridurre il rischio di esposizione;
  • monitorare lo stato di salute degli altri membri della famiglia e degli eventuali animali conviventi; in presenza di sintomi compatibili con l’influenza aviaria, segnalarli prontamente o al medico competente o ai Servizi Veterinari dell’ASL.

Cosa deve fare il medico veterinario libero professionista in caso di sospetto di Influenza Aviaria?

  • evitare qualsiasi contatto ravvicinato o diretto con l’animale se non adeguatamente protetti;
  • utilizzare DPI idonei quali camice, guanti, mascherina FFP2/FFP3, protezione oculare durante la visita clinica e in particolare nelle fasi di prelievo dei campioni;
  • prestare particolare attenzione durante le manovre potenzialmente a rischio di generazione di aerosol, come il prelievo dei tamponi o l’intubazione;
  • raccogliere un’anamnesi approfondita, includendo: stato vaccinale, insorgenza e progressione dei sintomi, possibili esposizioni a volatili o altri animali malati, eventuali sintomi riferiti in altri membri del nucleo familiare, umani o animali;
  • includere la Rabbia tra le diagnosi differenziali nei gatti con sintomatologia neurologica;
  • segnalare immediatamente il caso sospetto al Servizio Veterinario della ASL;
  • procedere con il prelievo dei campioni da inviare al laboratorio di virologia dell’IZSLT per la conferma tramite test PCR per virus influenzali ad alta patogenicità

Campioni da prelevare per l’invio agli IIZZSS:

  • Tamponi orofaringei (preferiti) o tamponi nasali da entrambe le narici, conservati in terreno di trasporto idoneo;
  • campioni di urina, siero o sangue intero;
  • in caso di decesso dell’animale, l’intero cadavere può essere inviato per l’esame necroscopico e le analisi virologiche.

Tutti i campioni devono essere accompagnati da un’anamnesi dettagliata che giustifichi il sospetto diagnostico di Influenza Aviaria.

Fonti consultate:

https://www.avma.org/resources-tools/animal-health-and-welfare/animal-health/avian-influenza/avian-influenza-h5n1-cats

https://www.sanitainformazione.it/one-health/aviaria-un-gatto-contagiato-a-bologna-ma-in-italia-ness

https://www.izsvenezie.it/documenti/temi/influenza-aviaria/situazione-epidemiologica-HPAI/HPAI-mammiferi.pdf

AI Report XXXII.pdf

 

(nota  a cura della UOC Virologia)



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