Skip to content
Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri

Report sulla Bluetongue nel Lazio

A cura dell’Osservatorio Epidemiologico dell’IZS Lazio e Toscana pubblichiamo il
Report Bluetongue nel Lazio nel 2016, che illustra anche la situazione epidemiologica in Europa e in Italia.

Il documento si articola in questi paragrafi:

1) Situazione epidemiologica in Europa
2) Situazione epidemiologica in Italia
3) Situazione epidemiologica nel Lazio
4) Piano di sorveglianza nazionale
5) Vaccinazioni
6) Normativa di riferimento
7) Considerazioni conclusive.

La Bluetongue  è una malattia virale che colpisce i ruminanti trasmessa da insetti del tipo Culicoides.

E’ comparsa per la prima volta in Italia nel 2000, in Sardegna, per poi diffondersi alle altre regioni, causando ingenti danni  al patrimonio ovino.

La pecora  è la specie più sensibile all’infezione  e presenta sintomi clinici anche gravi; caprini e bovini vengono infettati ma sono più resistenti e generalmente la malattia trascorre con sintomi lievi o assenti.
La specie bovina è però  importante dal punto di vista epidemiologico  in quanto, una volta infettata dal vettore, manifesta una viremia di lunga durata, che la rende un serbatoio dell’infezione in grado di garantire la sopravvivenza del virus nei periodi meno favorevoli dal punto di vista climatico.

 



Whatsapp Share