Profilassi (paratubercolosi)
Ambientale sui pascoli (Biosicurezza)
I principali metodi di profilassi consistono nelle seguenti buone pratiche:
- evitare la fertirrigazione diretta sui pascoli, specialmente se la prevalenza della malattia è elevata ed il letame non è ben maturato a temperature e tempi idonei in concimaia
- utilizzo promiscuo del pascolo (animali sani con animali infetti) con particolare attenzione ai soggetti asintomatici eliminatori di MAP
- evitare l’abbeveraggio degli animali da fonti d’acqua inquinate da feci
- evitare il residuo secco proveniente da impianti di biogas per la costituzione della lettiera (compost barn), se non precedentemente risanato a idonee temperature al fine di abbattere o eliminare la carica batterica, nei confronti del MAP e di altri agenti batterici patogeni
- evitare i pascoli fortemente inquinati da MAP attraverso deiezioni animali
- prevedere rotazioni dei pascoli e lavorazione dei terreni con arature profonde
Disinfettanti chimici
Tra i disinfettanti chimici che agiscono sul MAP, si riporta l’efficacia del Sodio ortofenilfenato 0,5%.Sono stati usati con buon successo i prodotti difenilici già utilizzati per la conservazione degli agrumi, allo 0,5% di sostanza attiva.
Gestionale aziendale
- separazione degli animali sani da quelli infetti
- divisione delle sale parto, una dedicata agli animali sani e l’altra agli animali infetti
- mungitura degli animali infetti dopo gli animali sani
- sanificazione delle aree dove soggiornano gli animali infetti
- pulizia dei gruppi di mungitura
- pulizia delle tettarelle applicate sui biberon e secchi
- somministrazione di colostro esclusivamente da animali (ripetutamente) testati e risultati negativi al test ELISA. In aggiunta, si possono eseguire esami PCR sul colostro. Preparazione di una banca del colostro prelevato da madri sane, ELISA e PCR negative
- pulizia degli abbeveratoi (evitare contaminazioni fecali)
- evitare che i mezzi meccanici con le ruote e le pale imbrattino con materiale fecale le corsie di alimentazione
- evitare che gli animali infetti stazionino nei box a monte delle corsie del capannone di ricovero
- non usare la sala parto come infermeria
Vaccinale
In Italia non esistono vaccini registrati e disponibili al commercio per le specie bovina, ovina e caprina.
In Spagna è registrato per gli ovini e i caprini un vaccino scarsamente immunizzante (non protegge completamente dalla malattia), ma in grado di ridurre la sintomatologia, ovvero fenomeni diarroici associati a forti eliminazioni di MAP. Riducendo la contaminazione e la propagazione dell’agente eziologico, si riduce il contagio e quindi l’incidenza (nuovi casi di malattia).
Nei bovini l’utilizzo di un vaccino nei confronti della Paratubercolosi inficia la prova diagnostica intradermica per Tubercolosi, pertanto il suo utilizzo è vietato.