Determinazione delle cause di morte riferibili a reati contro gli animali
Fra le principali attività del Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria rientra la determinazione delle cause di morte per dolo a carico di specie selvatiche o domestiche oggetto, a qualsiasi titolo, di misure di salvaguardia e protezione.
Il Centro di Referenza può operare su richiesta della Polizia Giudiziaria (PG) o dell’Autorità Giudiziaria (AG) anche nell’ambito di Procedimenti Penali e fornendo consulenze tecniche (es. CTU – Consulenza Tecnica d’Ufficio: utilizzata quando si è incaricati da un magistrato di eseguire una perizia o degli accertamenti allo scopo di integrare le indagini, su un caso sospetto di violazione delle leggi a tutela degli animali, con pareri, valutazioni o prove di laboratorio).
La necroscopia a scopo forense
La necroscopia a scopo forense è finalizzata a rilevare e documentare tutti gli elementi utili al fine di individuare:
- la causa della morte;
- il meccanismo della morte, ovvero il processo patogenetico conseguente alla causa di morte che ha provocato il decesso dell’animale;
- la modalità dell’evento-morte (causa patologica naturale, animalicidio, morte per cause colpose o dolose, ecc.);
- l’epoca della morte, ovvero l’intervallo di tempo intercorso tra la morte dell’animale ed il suo ritrovamento.
L’indagine forense inoltre deve:
- fornire elementi per identificare la vittima;
- provvedere al rilievo, interpretazione e correlazione di fatti e circostanze relativi alla morte;
- evidenziare fattori concausali che abbiano favorito o modificato l’effetto delle lesioni;
- rilevare oggetti, strumenti o tracce dei mezzi con cui è stato commesso il crimine o elementi utili ad identificare il o i responsabili del crimine;
- recuperare, identificare e conservare eventuale materiale fonte di prova.
L’esame necroscopico forense consiste in un esame approfondito della carcassa, inclusi scuoiamento completo e apertura della scatola cranica, documentato in ogni fase con riprese fotografiche che comprendono un riferimento metrico e l’identificativo del caso.
L’esame include necessariamente anche un attento esame del contenuto gastrico, al fine di rinvenire gli elementi tipici di un’esca avvelenata o la presenza di sostanze estranee che si sospettino tossiche o nocive.