Completata l’operazione capodoglio. Inaugurata l’installazione dello scheletro di GEA presso “Casa Pelagos”, nell’Oasi WWF di Orbetello.

Dopo il recupero delle ossa, il lungo lavoro di restauro è stato svolto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana.
Domenica, 28 luglio – Casa Pelagos (Orbetello)
Casa Pelagos, il percorso immersivo dedicato all’omonimo Santuario dei Cetacei e realizzato nel 2023 all’interno dell’Oasi WWF Laguna di Orbetello, si è arricchita di un’installazione unica che fa “rinascere”, a beneficio della comunità, un giovane capodoglio che si era spiaggiato deceduto nel 2019 e, dopo un lungo lavoro di recupero e restauro, finalmente visibile al pubblico.
Nel corso dell’inaugurazione, avvenuta presso lo storico Casale Giannella, il WWF e i partner dell’Operazione Capodoglio, in particolare l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana e la Tenuta Presidenziale di Castelporziano, hanno raccontato la storia di questo mammifero marino attraverso la descrizione del suo ritrovamento presso il litorale laziale, del suo interramento e del lungo lavoro del team che ha consentito di poterlo esporre dopo 5 anni dallo spiaggiamento.
Il capodoglio è stato anche “adottato” da una rappresentanza delle giovani generazioni della comunità locale e presente all’inaugurazione: i bambini dell’Istituto Comprensivo Don Milani di Orbetello, col supporto della comunità social attivata sui canali WWF, hanno scelto per questo esemplare femmina il nome “GEA” e arricchito con i loro disegni l’area del capodoglio.
Questo progetto di recupero rappresenta un’impresa di straordinaria importanza e unica in Italia per la collaborazione fra istituzioni, in primis il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, l’Associazione e un Ente di ricerca. Due le Riserve Naturali Statali coinvolte: la Tenuta Presidenziale di Castelporziano, dove l’animale è rimasto seppellito fino a febbraio scorso per consentire la decomposizione in sicurezza, e l’Oasi WWF Laguna di Orbetello che da oggi lo ospita.
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana (IZSLT) ha curato tutte le fasi, dallo scavo al restauro delle ossa. La pulizia e lo sbiancamento dell’intero scheletro, la riparazione e la catalogazione per individuare le parti mancanti sono state svolte presso la sezione di Roma dell’IZSLT dal Dr. Cristiano Cocumelli (dirigente veterinario IZSLT), Emiliano Di Nolfo (tecnico IZSLT) e dal Dr. Valerio Manfrini (consulente biologo per l’IZSLT) che ha curato anche l’allestimento finale dello scheletro. Questa seconda fase, durata tre mesi, ha richiesto 150 ore di 2 / 3 lavoro.
Le ossa mancanti sono state ricostruite in resina dai tecnici della TUMA Studio SRLS SB di Roma mediante la tecnologia della stampa 3D.
Per l’installazione, lo scheletro – disarticolato ma in sequenza – è stato posizionato su una struttura di legno riempita di sabbia per simulare la porzione di spiaggia sulla quale il capodoglio si era spiaggiato. L’ideazione e la realizzazione dell’installazione sono state curate dal Dr. Adriano Argenio (Direttore Oasi WWF Laguna di Orbetello e Lago di Burano) insieme ai collaboratori dell’Oasi, Emanuele Valentini e Andrea Giachetti. La dott.ssa Laura Pintore, esperta cetologa del WWF Italia, ha seguito le fasi dello scavo e curato i testi dei pannelli. Il Prof. Marco Zuffi, esperto di anatomia osteologica e museologia, ha partecipato a tutte le fasi dal recupero all’allestimento.
“L’enorme importanza ecologica del Santuario Pelagos ci ha spinti a creare questo percorso museale: siamo felici di ospitare questa nuova installazione che, dopo un lungo lavoro di squadra, offriamo alla comunità di questo territorio, a partire dalle giovani generazioni. Questo può aiutarli a sentirsi sempre più parte integrante del ‘loro’ Santuario e, attraverso la conoscenza, collaborare agli sforzi per rendere questa area marina un luogo in cui poter bilanciare attività umane con la presenza di specie bellissime e importarti” – ha dichiarato Dante Caserta, responsabile Affari Legali e Istituzionali di WWF Italia.
Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana
Il monitoraggio sanitario su cetacei e tartarughe marine spiaggiate lungo le coste del Lazio e della Toscana, è tra i compiti istituzionali dell’Istituto. La collaborazione di esperienze diverse e complementari ha permesso di svolgere un lavoro “in rete” con un approccio che si può definire di “Salute unica”, che considera non solo il benessere degli animali, ma anche la salute degli ecosistemi e delle popolazioni umane, promuovendo una maggiore consapevolezza ecologica e un’educazione più attenta alla sostenibilità.
“Siamo convinti, dichiarano la Dr.ssa Giulia Bonella, Capo del Servizio Tenuta Presidenziale di Castelporziano e il Dr. Stefano Palomba, commissario straordinario IZSLT, che solo attraverso l’unione delle forze e delle competenze si possa realizzare un futuro migliore per le generazioni a venire.”
PER APPROFONDIRE:
· CASA PELAGOS e la Storia di Gea
· Scheda descrittiva delle fasi di recupero e restauro
· L’attività di sorveglianza dell’IZSLT sugli spiaggiamenti dei cetacei
· La news del 2019 sullo spiaggiamento