Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri
Bluetongue

Ciclo di incontri “Focus sulla conoscenza”: disponibili le prime presentazioni

Il ciclo di webinar “Focus sulla conoscenza” nasce come un momento di incontro e confronto su temi e argomenti di attualità prevalentemente nelle aree della sicurezza alimentare,  della sanità e benessere animale, della diagnostica di laboratorio e di  altri ambiti vicini.

Video di presentazione. 

L’11 marzo è stata inaugurata l’iniziativa con il seminario di R. Lorenzetti
Il ruolo dei batteriofagi nella lotta alle contaminazioni e alle infezioni batteriche”, a cui hanno partecipato circa 60 persone.

Il 25 marzo è seguito l’intervento di A. Carvelli “Il nuovo approccio alla bluetongue”, che ha toccato quasi i 150 partecipanti, data la tematica di elevato interesse.

G. Giacinti ha trattato l’8 aprile un argomento rilevante sotto i profili zootecnico e sanitario, “Asciutta selettiva nella vacca da latte: aspetti generali e applicazione in campo” anch’esso molto seguito.

Il 21 aprile ha registrato una grande partecipazione con quasi 200 persone collegate l’intervento di C.  Roncoroni dal titolo
“Classyfarm e le sue applicazioni in epidemiologia, benessere e consumo del farmaco”.

Il 5 maggio P. De Santis ha trattato l’argomento della “Sperimentazione animale”.

Scarica le presentazioni.

Prossimo appuntamento “Zecche e sanità pubblica”, il 19 maggio, collegamento dalle 14.15. Relatrice: Giulia Barlozzari, Sierologia, IZSLT.

 

Gli incontri sono aperti al personale esterno e interno all’IZS Lazio e Toscana appartenenti a tutte le figure professionali interessate.

Iscrizione  tramite mail a miram.colantonio@izslt.it. Circa uno-due giorni prima del seminario sarà inviato agli iscritti il link per il collegamento alla piattaforma.

 

Ciclo seminari Focus sulla conoscenza I semestre

Report bluetongue Lazio nel biennio 2019-2020

A cura dell’Osservatorio Epidemiologico dell’IZS Lazio e Toscana pubblichiamo il Report bluetongue nel Lazio nel biennio 2019-2020, che illustra anche la situazione epidemiologica in Europa e in Italia. Il documento si articola nei seguenti paragrafi:

  • Situazione epidemiologica in Europa
  • Situazione epidemiologica in Italia
  • Situazione epidemiologica nel Lazio
  • Piano di sorveglianza nazionale
  • Normativa di riferimento
  • Considerazioni conclusive. 

 

La malattia  

La bluetongue  è una malattia virale che colpisce i ruminanti trasmessa da insetti del tipo Culicoides. E’ comparsa per la prima volta in Italia nel 2000, in Sardegna, per poi diffondersi alle altre regioni, causando ingenti danni  al patrimonio ovino. La pecora  è la specie più sensibile all’infezione  e presenta sintomi clinici anche gravi; caprini e bovini vengono infettati ma sono più resistenti e generalmente la malattia trascorre con sintomi lievi o assenti.
La specie bovina è però importante dal punto di vista epidemiologico in quanto, una volta infettata dal vettore, manifesta una viremia di lunga durata, che la rende un serbatoio dell’infezione. 

 

Report 2019-2020: una sintesi 

Situazione epidemiologica in Europa 

Nel biennio 2019-2020 la bluetongue ha interessato gran parte del territorio europeo, i sierotipi si sono confermati essere gli stessi degli anni passati, con diffusione differente in base all’area colpita.  I tassi di morbilità e di mortalità si sono confermati essere relativamente bassi. 

Situazione epidemiologica in Italia 

In Italia si è assistito a restrizioni delle movimentazioni dovute alla circolazione del sierotipo 1, 3 e 4.  97 i focolai notificati nel 2019 e 143 quelli nel 2020, dovuti nella maggior parte dei casi al sierotipo 4.  

Situazione epidemiologica nel Lazio 

Sono stati notificati in Siman 34 focolai, l’82% dei quali causati dal sierotipo 4. Le province maggiormente colpite sono state Roma e Frosinone, un solo focolaio nella provincia di Rieti. Viterbo, a differenza degli anni precedenti, non ha registrato casi.  

La normativa 

La nuova normativa prevede condizioni per movimentare gli animali meno restrittive rispetto al passato, eliminate quelle legate alla movimentazione dei bovini e dei caprini.  

L’attività di sorveglianza  

La sorveglianza sierologica è passata dall’essere trimestrale piuttosto che mensile, ma presenta in alcune province difficoltà di gestione, in termini di numeri corretti di animali prelevati.  La sorveglianza entomologica non ha sempre permesso di raggiungere un numero sufficiente di catture di Culicoides 

In evidenza 

Durante gli ultimi mesi del 2020 nel Lazio è stato notificato un numero di focolai superiore rispetto agli ultimi anni, che potrebbe far prevedere un’epidemia di ampia magnitudine nel 2021; tutta la regione  rimane in restrizione sia per il sierotipo 1 che per il sierotipo 4. 

Alla luce di questi eventi l’IZSLT ha predisposto un’attività informativa a supporto degli allevatori:  

Volantino pieghevole  

Report bluetongue 2019-2020

 

Aggiornamento focolai di Bluetongue nel Lazio e nella Toscana


Dopo le recenti epidemie causate da BTV 1 nel 2013/2014 (quasi 400 focolai notificati) e dal BTV 4 nel 2016/2017 (circa 60 focolai notificati), la BT ha circolato in maniera sporadica nel Lazio.
Dal mese di luglio 2020, una recrudescenza dell’infezione dovuta al BTV 4 si è verificata in provincia di Frosinone, causando malattia clinicamente manifesta in ovini.

Ad oggi, l’infezione nel Lazio va a coinvolgere, oltre Frosinone, Roma e Latina.

Per quanto riguarda la situazione in Toscana, appena di recente è stato confermato un focolaio nell’area di Grosseto.

 

Mappa dei focolai. Legenda: rossi focolai attivi; neri focolai chiusi; arancioni focolai sospetti. Fonte: Siman, 24.11.2020

Cos’è la Bluetongue
La Bluetongue (BT) è una malattia virale che colpisce tutti i ruminanti, trasmessa esclusivamente dalla puntura di un insetto detto Culicoides. La patologia è soggetta ad un andamento stagionale con un picco dei contagi in tarda estate-autunno. L’infezione di solito si manifesta clinicamente solo negli ovini, con percentuali di animali malati all’interno del gregge variabile dal 5 al 50%

 

Quali sono i sintomi
I sintomi più comuni sono: febbre, congestione delle mucose orali e nasali, aborto, zoppia. Nei bovini la presenza del virus non provoca quasi mai manifestazioni cliniche. La malattia può esere trasmessa  sia da animali malati che da  animali infetti ma senza sintomi, sempre attraverso la puntura di un insetto.

 

Cosa fa l’IZS Lazio e Toscana
L’Istituto fornisce supporto tecnico-scientifico agli allevatori e alle ASL. Effettua diagnosi su capi venuti a morte (diagnosi anatomo-patologica) e su sangue e siero prelevati da capi sospetti. Gestisce una pagina del sito aziendale con informazioni sulla malattia (https://www.izslt.it/sorveglianza-sanita-animale/approfondimenti). È disponibile ad effettuare incontri o produrre materiale informativo. Per ulteriori informazioni mette a disposizione i dirigenti veterinari degli uffici Osservatorio Epidemiologico e Relazioni con le aziende zootecniche ai recapiti in calce

Vai alla nota dell’Osservatorio Epidemiologico Veterinario dell’IZS Lazio e Toscana, dove sono riportate anche le indicazioni per gli allevatori

 

 

La bluetongue nel Lazio nel 2018: disponibile il report

L’osservatorio Epidemiologico veterinario dell’IZS Lazio e Toscana  ha pubblicato l’annuale report sulla bluetongue nel Lazio nel 2018.

Tra le informazioni:

Nel 2018, la bluetongue ha interessato gran parte del territorio comunitario e il sierotipo maggiormente presente, sia in termini di estensione territoriale che in termini di focolai è stato il 4, diffuso in gran parte dell’Europa orientale, in Francia e in Italia.

La circolazione virale è stata limitata rispetto agli anni passati. Sono stati notificati 124 focolai in Italia e 3 nel Lazio (sierotipi 1 e 4).

Tutte le 5 province laziali rimangono in restrizione sia per il sierotipo 1 che per il sierotipo 4.

L’ampia variabilità delle caratteristiche delle recenti epidemie (magnitudine, distribuzione, sierotipi, tassi di morbilità e mortalità, prevalenza di sieroconversioni o di focolai clinici) e l’assenza di associazione con campagne vaccinali o elementi di biosicurezza particolari rendono difficile l’individuazione di trend utili all’applicazione di strategie di controllo.

Report anni precedenti.

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